Roma, al Cimitero Flaminio la cerimonia in memoria dell’agente Marco Baldacci: «Un esempio di coraggio e dedizione»


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Si è svolta nella mattinata di ieri, al Cimitero Flaminio, la cerimonia di commemorazione in onore dell’agente della Polizia di Stato Marco Baldacci, tragicamente scomparso il 13 giugno 1985 all’età di soli 25 anni, durante un intervento di servizio. Una cerimonia sentita e composta, che ha visto la partecipazione di familiari, colleghi, autorità della Questura di Roma e rappresentanti del Commissariato di Polizia Flaminio Nuovo, dove Marco prestava servizio.

Un giovane agente morto in servizio

Quel giorno di giugno del 1985, Marco Baldacci, capopattuglia a bordo di una volante del Commissariato Ponte Milvio, stava effettuando un controllo insieme a un collega. Qualcosa sul lato opposto della carreggiata attirò la loro attenzione. La pattuglia tentò un’inversione per verificare meglio, ma fu centrata in pieno da un’autovettura proveniente dalla direzione opposta. L’impatto fu violentissimo. Baldacci morì sul colpo. Una vita spezzata troppo presto, mentre compiva il proprio dovere con dedizione, lucidità e senso dello Stato.

«Un simbolo di fedeltà alle istituzioni»

Alla cerimonia di commemorazione, svoltasi presso il luogo in cui Marco riposa, hanno preso parte il Vicario del Questore di Roma, i vertici del Commissariato Flaminio Nuovo, il Cappellano della Questura e numerosi agenti. A nome del Capo della Polizia, il Vicario ha deposto una ciotola di fiori sulla tomba di Marco, in un gesto di silenzioso omaggio che ha commosso tutti i presenti. Durante l’intervento ufficiale, il dirigente del Commissariato ha voluto ricordare non solo la dinamica dell’incidente, ma soprattutto il valore umano e professionale dell’agente Baldacci, definendolo «un esempio concreto di cosa significhi servire lo Stato fino all’estremo sacrificio».

Il momento di raccoglimento è stato accompagnato da una preghiera rivolta dal Cappellano della Questura di Roma, che ha ricordato non solo Marco, ma tutti gli agenti caduti nell’adempimento del dovere.

L’importanza della memoria nella Polizia di Stato

Eventi come quello al Cimitero Flaminio non sono solo riti simbolici, ma rappresentano un impegno concreto della Polizia di Stato nel coltivare la memoria di chi ha dato la vita per garantire la sicurezza dei cittadini. La figura di Marco Baldacci, giovane agente morto in servizio a Roma, continua a vivere nel ricordo dei colleghi e nelle parole di chi ne ha condiviso ideali e percorso professionale.

Una memoria che unisce

La cerimonia di commemorazione dell’agente Marco Baldacci al Flaminio ha rappresentato anche un momento di unione e riflessione, un’occasione in cui la comunità della Polizia di Stato ha voluto ribadire il proprio legame profondo con il senso del dovere, il sacrificio e la solidarietà. A quarant’anni dalla tragedia, il ricordo di Marco resta vivo e attuale, monito per le nuove generazioni di agenti e punto fermo nella storia della Questura di Roma.