Roma, al Ponte dell’industria lavori ‘infiniti’: senso unico per 40 giorni per “Ultimare i lavori di ristrutturazione”

Roma, l'inaugurazione del Ponte dell'Industria, Gualtieri alla cerimnonia del taglio del nastro, lo scorso 20 marzo

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Roma, al Ponte dell’industria lavori infiniti, senso unico per 40 giorni: “Ultimazione dei lavori di ristrutturazione”. Sembrava tutto finito il 20 marzo 2025, quando Roma Capitale annunciava con toni trionfali la riapertura del Ponte dell’Industria.

L’opera, interessata da un ampio intervento di ristrutturazione in vista del Giubileo del 2025, era stata restituita al traffico dopo mesi di lavori. Le immagini del taglio del nastro e i comunicati ufficiali parlavano chiaro: tutto completato, missione compiuta.

Ma a distanza di quasi cinque mesi da quella data, la realtà è ben diversa. Il ponte, noto anche come “Ponte di Ferro”, non è affatto tornato pienamente operativo. Dal 18 giugno 2025, una nuova disposizione del Campidoglio ha confermato che il traffico sul ponte resterà limitato fino al 31 luglio 2025, con la possibilità di ulteriori proroghe.

Lavori infiniti al Ponte dell’Industria di Roma

Il motivo? I lavori non sono davvero finiti. ANAS ha infatti richiesto una proroga della precedente ordinanza per poter completare quelle che vengono definite “opere marginali”. Un termine che suona beffardo per i romani costretti ogni giorno a fare i conti con deviazioni, ingorghi e tempi di percorrenza raddoppiati.

A renderlo ufficiale è la Determinazione Dirigenziale n. RH/1277/2025, firmata in data 18 giugno 2025 da Donatella Scafati, Commissario Straordinario per il Giubileo. Il documento, pubblicato sul sito del Comune, stabilisce che il ponte sarà transitabile solo a senso unico alternato durante le ore notturne, una misura necessaria per permettere la prosecuzione in sicurezza dei lavori ancora in corso.

La verità sotto l’asfalto

La narrazione di un’opera conclusa si scontra con i fatti: il ponte non è tecnicamente finito. A confermarlo sono gli stessi atti amministrativi che autorizzano ulteriori interventi. Si parla di “lavori di completamento”, ma a giudicare dalla durata della proroga – 40 giorni – si può legittimamente pensare che la conclusione definitiva sia tutt’altro che prossima.

La vicenda si inserisce in una lunga serie di cantieri annunciati come “ultimati” e poi riaperti per ulteriori lavorazioni. Una strategia comunicativa già vista, dove si preferisce tagliare il nastro e celebrare l’opera prima che sia davvero pronta, lasciando che le opere residue diventino un problema gestibile a posteriori. A pagarne le conseguenze sono cittadini e pendolari.

Il Giubileo e il peso delle scadenze

L’ombra del Giubileo 2025 pesa come un macigno su tutta l’organizzazione della mobilità cittadina. Con milioni di pellegrini attesi e una capitale ancora impreparata a reggere l’urto, il completamento delle opere previste è diventato una corsa contro il tempo.

Il Ponte dell’Industria rientra nel piano di interventi n. 79, incluso nell’Allegato 1 del DPCM dell’8 giugno 2023, con affidamento ad ANAS attraverso la convenzione del 4 maggio 2022. Ma l’urgenza di rispettare le scadenze ha portato a una riapertura parziale e a lavori che ora devono proseguire mentre il ponte è già in uso, generando disagi e perplessità.

Viabilità notturna e disagio quotidiano

La misura del senso unico alternato nelle ore notturne è stata adottata con l’obiettivo di minimizzare l’impatto sulla viabilità diurna. Ma in una città dove la mobilità è già al collasso, anche le restrizioni notturne contribuiscono a rallentare il traffico e ad allungare i tempi degli spostamenti, soprattutto per chi lavora su turni o si muove fuori dagli orari canonici.

Intanto, l’assenza di informazioni chiare ai cittadini, con aggiornamenti che arrivano solo attraverso documenti tecnici pubblicati online, alimenta il senso di confusione e sfiducia. Nessuna certezza su quando il Ponte dell’Industria tornerà davvero operativo in modo definitivo.

Una storia già vista

Il caso del Ponte dell’Industria non è isolato. Roma è costellata di cantieri perenni, opere annunciate e poi sospese, aperture “provvisorie” che diventano permanenti. L’ennesima proroga per il ponte di ferro si aggiunge a una lunga lista di lavori pubblici gestiti con approssimazione, scarsa trasparenza e tempi che si dilatano oltre ogni previsione iniziale.

A poco servono i titoli celebrativi e le cerimonie ufficiali se poi la realtà racconta tutt’altra storia. E mentre il calendario corre verso il dicembre 2025, data simbolica per l’apertura della Porta Santa e l’inizio ufficiale dell’anno giubilare, Roma resta bloccata nel traffico, tra promesse disattese e cantieri infiniti.