Roma, alberi tagliati al Gianicolo: l’attrice Mita Medici contro il Campidoglio: “Alberi ancora verdi, strage inspiegabile”
Roma si risveglia ancora una volta tra il ronzio delle motoseghe. Succede a un passo dal Gianicolo, a Via delle Fornaci, ma è un fenomeno che ormai interessa vaste aree della città. L’attrice Mita Medici, storica voce sensibile ai temi ambientali, racconta – in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook – di essere scesa in strada nonostante la febbre, richiamata da quel suono familiare che, come dice lei stessa, è diventato «il rumore dello scempio». Osserva l’ennesimo abbattimento di alberi adulti, rigogliosi, spesso sostituiti — quando va bene — da giovani piantine che non sopravvivono a una stagione.
Medici non parla solo da cittadina indignata, ma da persona che vive la trasformazione del paesaggio urbano sulla propria pelle: «La mia strada era un viale ombreggiato, ora è un marciapiede grigio, scandito solo dai cassonetti». Ed è proprio questa sensazione di perdita quotidiana, lenta ma inesorabile, a far crescere il malumore tra i residenti.
“Si abbatte invece di curare”: la denuncia dei comitati
Il Comune di Roma e i tecnici incaricati motivano gli interventi con la sicurezza pubblica: le piante — sostengono — sono malate o a rischio crollo. Ma per chi osserva dall’esterno, come Mita Medici e i comitati cittadini, la questione appare ben più complessa. «È in corso una desertificazione dei quartieri», afferma l’attrice. «A Villa Pamphilj sono stati tagliati ciliegi e altre specie senza una spiegazione chiara. A Villa Glori e in molte altre zone si preferisce abbattere anziché tentare un recupero. Possibile che non esistano cure? Possibile che tutto questo verde fosse davvero irrimediabilmente compromesso?».
Il tema cruciale, secondo i cittadini, è la comunicazione: i residenti chiedono trasparenza, piani dettagliati, dati consultabili. «Dopo un sit-in in Campidoglio — racconta Medici — alcuni di noi sono stati ricevuti, ma non sono arrivate risposte. Solo parole generiche. È questo che fa arrabbiare: la sensazione di essere ignorati».
Il valore del patrimonio arboreo e la qualità della vita urbana
Roma, lo si ripete spesso, è una città verde. Non solo per i grandi parchi storici, ma per quel tessuto di alberature stradali che crea ombra, mitiga le temperature, assorbe CO₂ e migliora l’aria. Un bene prezioso, specialmente in una capitale che ogni estate registra temperature sempre più alte e isole di calore insostenibili.
«Pensiamo alla stazione Termini — sottolinea Medici — dove la nuova piazza è stata rifatta quasi tutta in cemento. In piena estate è un forno. Eppure parliamo continuamente di stili di vita sostenibili. C’è una contraddizione evidente tra ciò che si dichiara e ciò che si fa».
Gli urbanisti lo confermano: un albero adulto non può essere rimpiazzato con una piantina senza che la qualità ambientale ne risenta drammaticamente. Servono decenni perché una nuova pianta possa svolgere le stesse funzioni di una adulta.
Il gesto quotidiano che si trasforma in messaggio
Mita Medici racconta un gesto semplice, simbolico ma potente: porta in tasca semi di frutta e piante, che sparge nelle aiuole abbandonate o nei buchi lasciati dalle radici degli alberi abbattuti. «È un modo per restituire un po’ di vita. È la prova che la natura ha una forza enorme se non la ostacoliamo».
Sul suo balcone coltiva limoni, piante aromatiche e perfino avocado: «Sono nati dai semi dei frutti che mangio. È una piccola dimostrazione di quanto si possa fare, di quanto sia prezioso ciò che cresce».
Ma il messaggio non è romantico: è politico nel senso più autentico, cioè legato alla polis, alla comunità. «Non ce l’abbiamo con gli operai — chiarisce — loro eseguono ordini. La responsabilità è di chi pianifica e decide. Noi chiediamo solo che ci parlino, che ci rispettino, che spieghino. Perché il verde non è un optional: è parte integrante della bellezza e della vivibilità di Roma».
Un appello al Campidoglio: “Fermatevi, ascoltate”
La richiesta è semplice: fermare gli abbattimenti indiscriminati, avviare verifiche trasparenti, coinvolgere esperti indipendenti e cittadini. Perché la tutela degli alberi non è un capriccio estetico: è una questione di salute pubblica, di identità urbana, di futuro.
In una città che rischia di perdere la sua ombra, la sua frescura e il suo respiro, la voce di Mita Medici risuona come un invito pressante: «Non stiamo difendendo solo degli alberi. Stiamo difendendo Roma».