Roma, allarme borseggiatori a via del Corso: turista reagisce e acchiappa la ‘predatrice’ per i capelli
La scena dura pochi secondi, ma racconta molto. In via del Corso, nel cuore di Roma, una turista asiatica si accorge di essere stata borseggiata e reagisce afferrando per i capelli la presunta predatrice. Il tutto viene ripreso e finisce in un video virale rilanciato dal portale online Welcome to Favelas, che denuncia pubblicamente l’episodio sui social. Le immagini, rimbalzate da un account all’altro, non mostrano solo uno scatto d’orgoglio della vittima, ma riportano al centro del dibattito un problema noto a residenti e commercianti: il borseggio sistematico nelle vie dello shopping e del turismo di massa.
Il “salotto” di Roma sotto pressione
Via del Corso, a due passi da Piazza Venezia e Piazza del Popolo, è uno dei corridoi turistici più trafficati d’Europa. Qui, tra vetrine, brand internazionali e gruppi con la guida alzata, i borseggiatori trovano terreno fertile. L’episodio ripreso e diffuso da Welcome to Favelas non è un caso isolato, ma il tassello di un fenomeno quotidiano. Turisti distratti da foto e acquisti, borse aperte, zaini sulle spalle: basta un attimo perché un portafogli, uno smartphone o un documento spariscano. Con un impatto diretto non solo sulle vittime, ma anche sull’immagine di Roma come città sicura e accogliente.
Come si muovono i borseggiatori: tattiche e “mestieri”
Il metodo è rodato. Spintoni “casuali” nella folla, brusche frenate su autobus e tram, persone che si avvicinano con pretesti banali: chiedono informazioni, indicano una macchia sui vestiti, usano una giacca o un giornale come schermo. Nel frattempo, una mano allenata apre zip, slaccia bottoni, infila le dita nelle tasche posteriori. Spesso non si tratta di un singolo individuo, ma di piccoli gruppi organizzati: chi distrae, chi ruba, chi si allontana subito con la refurtiva. Proprio per questo, riconoscere per tempo l’“approccio strano” può fare la differenza tra tenere il portafogli e perderlo senza nemmeno accorgersene.
Cosa fare se ti rubano il portafogli (e cosa è meglio evitare)
Il gesto della turista che afferra la presunta borseggiatrice per i capelli è comprensibile, ma rischioso. Le forze dell’ordine raccomandano di non reagire con violenza e di evitare contatti fisici, perché gli autori dei furti potrebbero non essere soli o potrebbero reagire in modo imprevedibile. La prima mossa utile è chiamare il 112, fornendo una descrizione della persona sospetta, della direzione di fuga e segnalando eventuali testimoni o telecamere in zona. Subito dopo, occorre bloccare carte di credito e bancomat, avvisare la banca e sporgere denuncia. Lo scontro diretto può trasformare un furto in qualcosa di molto più grave per l’incolumità della vittima.
Le regole d’oro per non diventare un bersaglio facile
Prevenire resta l’arma più efficace. Tenere borse e zaini sempre chiusi, portare lo zaino davanti in metro e sui bus affollati, usare marsupi o tracolle tenuti sul petto, evitare di lasciare portafogli e telefoni nelle tasche posteriori: sono abitudini semplici ma decisive. Meglio non mostrare grandi quantità di contanti e, se possibile, separare documenti, carte e denaro in punti diversi. Per chi viaggia dall’estero è utile fotografare passaporto, biglietti e documenti, così da avere almeno una copia in caso di furto. Il video diffuso da Welcome to Favelas fa discutere, ma offre anche uno spunto concreto: in una città affollata e complessa come Roma, la sicurezza parte dai gesti quotidiani di ciascuno di noi.