Roma, all’Atac arriva il nuovo Presidente Rivera: dovrà rilanciare bus e metro per le elezioni 2027

Roma, all’Atac arriva il nuovo Presidente Rivera: dovrà rilanciare bus e metro per le elezioni 2027. 18 giugno 2025, l’Assemblea Ordinaria dei Soci di Atac S.p.A. – come da noi preannunciato nei giorni scorsi – ha sancito la fine dell’era Mottura e l’inizio di una nuova gestione, guidata da Alessandro Rivera, nuovo Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’azienda pubblica capitolina dei trasporti.
Insieme a Rivera, fanno il loro ingresso nel CdA anche Roberto Cantiani e Ilaria Piccolo, mentre nei prossimi giorni è previsto l’inserimento di altri due membri per completare l’organigramma. Il nuovo assetto societario è stato definito da Roma Capitale, che punta probabilmente a dare una svolta alla gestione del trasporto pubblico in vista di un appuntamento cruciale: le elezioni comunali del 2027.

Roma e Atac, un’azienda strategica da rilanciare entro il 2027
Atac è una delle spine nel fianco della città eterna. Con un parco mezzi spesso obsoleto, ritardi cronici, guasti frequenti e una rete metropolitana ancora insufficiente, la società rappresenta una delle sfide più complesse e urgenti per l’amministrazione comunale.
Il nuovo Presidente Alessandro Rivera, ex direttore generale del Tesoro, si insedia con una missione precisa: guidare l’azienda in una fase cruciale di rilancio, migliorare l’efficienza del servizio, aumentare l’affidabilità delle linee bus e metro e preparare Atac al banco di prova politico del 2027. Una sfida quasi impossibile, visti e considerati i problemi che affossano quotidianamente il servizio pubblico dei trasporti della capitale.
Le sue competenze gestionali e finanziarie saranno messe alla prova in un contesto dove le attese dei cittadini sono alte e la pazienza è ormai al limite.
Obiettivi chiari per il futuro: più metro e bus prima delle elezioni di Roma 2027
La priorità del nuovo CdA sarà mettere a terra gli investimenti già programmati per l’ammodernamento della rete, così riporta una nota stampa diffusa dal Campidoglio. I fondi del PNRR, le risorse europee e il bilancio comunale dovranno tradursi in nuovi treni, bus ecologici, maggiore frequenza e interventi infrastrutturali mirati.
È atteso un forte impulso all’efficienza operativa e al controllo dei costi, ma anche una maggiore trasparenza nei confronti dell’utenza. La Capitale non può permettersi altri anni di disservizi: il tempo delle attese è finito.
Rivera avrà meno di due anni per mostrare risultati concreti, in un settore che impatta direttamente sulla qualità della vita dei romani e sulla credibilità politica dell’attuale amministrazione.
Il conto alla rovescia verso il 2027
Con le elezioni comunali del 2027 sullo sfondo, il rilancio di Atac diventa una questione non solo amministrativa, ma anche politica. Il trasporto pubblico sarà uno dei temi cardine del confronto elettorale e ogni ritardo o fallimento verrà presentato come fallimento della giunta in carica.
Rivera, indicato direttamente da Roma Capitale, non potrà limitarsi a gestire l’ordinario. Servono riforme incisive, un cambio di passo nella manutenzione e una risposta chiara ai bisogni dell’utenza. La sfida è aperta, e il tempo stringe.
Una nuova era per i trasporti?
L’arrivo di Alessandro Rivera segna un punto di discontinuità rispetto alla gestione precedente. La sua figura tecnica, abituata a contesti istituzionali complessi, potrebbe essere ciò che serve ad Atac per superare le storiche inefficienze.
Ma la sfida è tutta politica: riuscirà il nuovo CdA a trasformare una macchina spesso inceppata in un servizio pubblico all’altezza di una capitale europea? Roma osserva, e aspetta. E il tempo corre.