Roma alle Foibe con la Raggi. Ecco il video

La Raggi e il viaggio del Ricordo delle Foibe 

Virginia Raggi porta i ragazzi delle scuole romane a conoscere i luoghi simbolo della nostra storia. E delle tragedie più drammatiche del ventesimo secolo. Bene, anche perché su quelle tragedie si è taciuto fin troppo a lungo. Parliamo del dramma degli Italiani d’Istria e di Dalmazia, torturati ed infoibati dalle truppe comuniste jugoslave del Maresciallo Tito. Ben oltre la fine della seconda guerra mondiale, una vera pulizia etnica nascosta per viltà e opportunismo politico.

Fino al 2004, quando il giorno del ricordo grazie al centro destra al governo diventa legge. Il 10 febbraio di ogni anno si ricorda il dramma di quei nostri fratelli italiani. Foiba non sarà mai più nei dizionari una semplice dolina carsica.

Un po’ di confusione

Giusto portare le scolaresche romane in quelle terre, anche perché sugli orrori del comunismo non si dirà mai abbastanza. Ma ci perdonerà Virginia, il suo video con cui descrive l’iniziativa ci sembra un po’ scolaresco e confuso. Riconosciamo la buona iniziativa ma diciamo come andarono le cose una volta per tutte. Senza reticenze e senza allargare troppo il campo.

Dal Sacrario di Redipuglia al centro di Patriciano

La tragedia degli oltre 100 mila ragazzi giuliamo dalmati morti nella prima guerra mondiale e commemorati nel sacrario di Redipuglia è di quelle che si devono conoscere. E di cui si è parlato troppo poco. Così come è sacrosanto parlare del rifugio trovato dagli esuli in quegli anni bui nel centro di Patriciano, quando chi riusciva a sopravvivere aveva  comunque la certezza di aver perduto tutto. Ma il 10 febbraio è e resta la giornata delle Vittime delle Foibe. Il riscatto della memoria negata. Il giorno del Ricordo. Altrimenti si fa confusione. E anche senza volerlo si aiutano quelli che a sinistra di questa ricorrenza proprio non vogliono sentir parlare.

La battaglia di una vita

Lo diciamo alla Raggi. Per i prossimi viaggi  del Ricordo che vorrà comunque organizzare, approcci questo dramma italiano con rispetto e competenza. E magari cheda qualche consiglio a chi prima di lei per ottenere l’ufficialita di questa giornata ha combattuto per una vita.