Roma, altro degrado nel VII Municipio: l’appello del “Pasquino del Tuscolano” in viale Don Bosco

Nel cuore del VII Municipio, tra via Tuscolana e la basilica di San Giovanni Bosco, viale Don Bosco si presenta oggi come un emblema del degrado che affligge molti quartieri della Capitale.
Il colpo d’occhio è sconfortante: panchine trasformate in pattumiere, aiuole ridotte a discariche a cielo aperto, marciapiedi invasi da plastica, vetro e avanzi di cibo.
Per raccontare fedelmente la situazione, la redazione de Il Nuovo 7 Colli si è recata sul posto questa mattina, sabato 19 luglio 2025, armata di fotocamera e videocamera. Le immagini raccolte durante il sopralluogo testimoniano senza filtri l’assenza di cura e manutenzione nel cuore di uno dei principali assi pedonali del quartiere.


Durante la visita, in mezzo all’incuria generale, la redazione ha notato un gesto toccante: un cartello plastificato, affisso con cura da un cittadino sulla spalliera di una panchina. Il messaggio, semplice e civile, è rivolto a chi consuma cibo e bevande sul posto:
“Tu che stai mangiando e bevendo, cosa ti costa gettare i rifiuti nei secchioni che stanno davanti a te? Domani lo ritrovi pulito…”

Un invito alla responsabilità collettiva che, purtroppo, è rimasto completamente ignorato, sepolto dai rifiuti come le speranze di chi ancora desidera vivere in un quartiere decoroso e vivibile.

Viale Don Bosco si aggiunge alla mappa del degrado
Il caso di viale Don Bosco non è isolato, ma rappresenta solo l’ultimo tassello di un mosaico di incuria che coinvolge numerosi luoghi del VII Municipio. Le precedenti inchieste de Il Nuovo 7 Colli avevano già denunciato:
- Piazza dei Consoli, trasformata in bivacco notturno;
- Piazza Don Bosco, con le panchine divelte e i tondini arrugginiti;
- Viale Tito Labieno, con dehors abbandonati usati come bivacchi;
- Piazza dei Tribuni, con chioschi chiusi e accampamenti informali.
Adesso anche viale Don Bosco entra a pieno titolo in questa triste geografia dell’abbandono. L’area pedonale è devastata: panchine rotte o inutilizzabili, aiuole bruciate dal sole e piene di cartacce, bottiglie, plastica. I cestini, dove presenti, non vengono utilizzati. I pochi tentativi dei residenti – come cartelli affissi sugli alberi – non bastano più.
L’inciviltà ha preso il sopravvento, alimentata da una totale assenza di manutenzione e da un silenzio istituzionale che diventa ogni giorno più assordante. I cittadini chiedono risposte, ma ricevono solo indifferenza.
Il “Pasquino del Tuscolano” grida nel vuoto
In mezzo a tanto degrado emerge una voce solitaria: quella di un anonimo cittadino che ha lasciato il suo messaggio sulla spalliera di una panchina. Un piccolo gesto che richiama la tradizione delle “Pasquinate” romane, i fogli di protesta affissi sulla statua di Pasquino per denunciare i silenzi del potere.
Oggi, però, il nuovo “Pasquino del Tuscolano” non parla da una statua, ma da una panchina malandata. Il suo appello alla civiltà è chiaro e garbato, ma resta inascoltato, travolto da sporcizia e disinteresse. Un simbolo contemporaneo di una cittadinanza attiva che prova a reagire, ma viene lasciata sola.
Basta cartelli, servono interventi reali
L’appello dei residenti del VII Municipio è unanime: “Fate qualcosa. Ora.” Le denunce, le lettere, i piccoli gesti non bastano più. Serve una manutenzione costante, una vigilanza attiva e soprattutto un progetto urbanistico coerente per restituire dignità agli spazi pubblici.

Il degrado che investe viale Don Bosco non è solo una questione estetica, ma un problema strutturale e culturale. Senza un cambio di passo da parte delle istituzioni, queste aree continueranno a degradarsi, diventando non-luoghi dominati da incuria, abbandono e insicurezza.