Roma, ancora caos a San Basilio: residenti e opposizioni in rivolta contro in Black Point di via Nomentana

Ancora polemiche sul Black Point di San Basilio, a Roma, diventato ormai simbolo del disagio quotidiano. Il tratto di via Nomentana, tra via del Casale di San Basilio e via Diego Fabbri, oltre che via Tino Buazzelli, via Nicolai e via del Casale sono diventate strade da evitare, per paura di tamponamenti, code infinite, rumore, smog. Perché ogni deviazione ha riversato il traffico dove le strade non erano pensate per sostenerlo.
E a parlarne non sono solo gruppetti di cittadini inferociti. L’amministrazione comunale parla di progetto sperimentale, approvato con la Deliberazione di Giunta 126/2022, che mira a mettere in sicurezza gli incroci più pericolosi nel quadrante tra il III e il IV Municipio. Ma, a oggi, i residenti denunciano risultati opposti alle promesse: viabilità in tilt, spostamenti complicati, difficoltà con i servizi essenziali e perdita di incassi per i commercianti.

Black Point, sperimentazione contestata dal primo giorno
Contro il Black Point il consigliere di opposizione Fabrizio Montanini ha depositato una mozione in cui si coglie chiaramente il malessere degli abitanti. Le modifiche apportate, come il senso unico imposto su via Nomentana verso Roma nel tratto tra via del Casale di San Basilio e via Diego Fabbri, hanno forzato il traffico verso vie secondarie, non adeguate. Via Diego Fabbri e via Tino Buazzelli, una volta tranquille, ora sono ostaggio del flusso veicolare aumentato.
E non è che i cittadini non avessero avvertito: comitati di quartiere come San Cleto e Giardino Nomentano e gruppi di residenti e operatori commerciali lamentano che il progetto sia stato calato dall’alto, senza il necessario coinvolgimento dei residenti.
“Gualtieri sindaco di Marte”
E mentre gli automobilisti restano intrappolati in fila, le opposizioni si fanno sentire. “Gualtieri oramai sembra il sindaco di Marte. E sulla mobilità manca solo che richiami Walter Tocci. Ieri abbiamo partecipato alla protesta di Fratelli d’Italia in largo Giampiero Arci, insieme ai dirigenti di FdI del Municipio III Monica Antonelli e Gabriele Massari, al coordinatore Maurizio Caserini, al gruppi consiliari FdI del terzo e quarto municipio e al coordinatore romano Marco Perissa. Una decisione scellerata che passa sulla pelle dei residenti e di tutti coloro che attraversano questo quadrante. Per non parlare dei danni ricevuti dagli operatori del mercato Talenti”, dichiarano in una nota Fabio Sabbatani Schiuma, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia e a consigliere del Municipio III Fabrizio Santinelli.
Il cantiere, le cifre e le proteste dei cittadini
Il Black Point è partito ufficialmente nei primi giorni di settembre 2025. È un intervento che tocca incroci e intersezioni ad alto tasso di incidenti: in tre anni, nelle tre intersezioni coinvolte, ci sarebbero stati 53 incidenti, con 2 morti e 39 feriti, per un costo sociale stimato di circa 5,2 milioni di euro. L’assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè, ha spiegato che la fase iniziale serve a installare la segnaletica e le barriere necessarie, dopodiché si darà avvio a una sperimentazione della durata di sei mesi. Se i risultati – traffico, incidenti, inquinamento – non saranno soddisfacenti, è previsto il ritorno al vecchio assetto viario.
Ma da quando la viabilità è stata modificata, residenti, lavoratori, commercianti, e persino il mercato Talenti lamentano perdita di parcheggi, rallentamenti esasperanti, strada invivibile nelle ore di punta. Se le promesse erano di maggiore sicurezza e fluidità, la realtà è traffico deviato su strade minori, code e più smog.
