Roma, Antonella Cutini, l’infermiera morta all’Ifo durante il turno di lavoro. I sindacati: “Turni massacranti, manca personale”

Antonella Cutini e, sullo sfondo, l'ospedale Ifo di Roma, sul GRA

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Antonella Cutini, un’infermiera di 51 anni, è tragicamente deceduta mentre lavorava nel reparto dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IFO) di Roma. Secondo le prime ricostruzioni, Antonella avrebbe avuto un infarto durante il turno di lavoro, un malore improvviso che non le ha lasciato scampo. La notizia ha sconvolto colleghi, familiari e l’intera comunità sanitaria della capitale, generando numerosi messaggi di cordoglio e riflessioni sulle condizioni lavorative degli operatori sanitari.

Chi era Antonella Cutini

Laura Rita Santoro, dirigente del sindacato Nursing Up, ha ricordato Antonella come una persona sempre disponibile e sorridente, dedita al suo lavoro, con in lungo e commosso post sui social. La sua morte in servizio ha colpito profondamente tutto il personale sanitario dell’IFO, creando un vuoto difficile da colmare. Le parole di Santoro mettono in luce lo shock e la sofferenza provati non solo dai colleghi presenti al momento del malore, ma anche da coloro che avrebbero dovuto prendere il suo posto in turno. La dirigente ha espresso la difficoltà di continuare a lavorare in un clima di tale tristezza, auspicando che in momenti come questi ci fosse la possibilità di fermarsi per condividere un abbraccio collettivo di conforto.

Il contesto lavorativo

La tragica morte di Antonella Cutini ha riacceso il dibattito sulle condizioni lavorative degli infermieri e degli operatori sanitari. I sindacati hanno sottolineato l’importanza di rivedere gli orari di lavoro spesso estenuanti che possono mettere a rischio la salute del personale. La vicenda di Antonella evidenzia la necessità di un’attenzione maggiore verso il benessere psicofisico di chi lavora in prima linea nella sanità, un tema che necessita di risposte concrete per evitare che simili tragedie si ripetano in futuro.

Un ricordo affettuoso

In conclusione, le parole di Laura Rita Santoro offrono un ricordo affettuoso e rispettoso di Antonella Cutini, che rimarrà nella memoria di chi ha avuto la fortuna di conoscerla e lavorare con lei. “Ciao Antonella, che la terra ti sia lieve” è l’ultimo saluto che risuona come un abbraccio simbolico di tutta la comunità dell’IFO e degli operatori sanitari di Roma.

Il comunicato del sindacato USB

“Apprendiamo con dolore – scrive in una nota stampa il sindacato USB – la notizia di Antonella infermiera dell’IFO morta durante il turno di lavoro. Una tragedia che però fa emergere tanta rabbia; un’ennesima morte sul lavoro e questa volta in un ospedale e a causa della strutturale carenza di personale, che da anni denunciamo, e che costringe gli operatori sanitari ad acconsentite a doppi turni per coprire le costanti carenze di organico e oggi ancora di più per garantire le ferie dei colleghi.

Un circolo vizioso che poteva essere in parte interrotto dal concorso infermieri della Asl Roma 2 la cui graduatoria doveva uscire già settimane fa e che probabilmente avrebbe consentito un minimo di miglioramento nelle condizioni di lavoro. Ma non solo la carenza di personale ha reso il servizio sanitario nazionale un luogo di lavoro non più sicuro, come se non bastassero le quotidiane aggressioni a influire ancora di più sono proprio i salari ormai completamente insufficienti a compensare il livello di inflazione e dei prezzi fuori controllo di affitti e beni di prima necessità proprio nelle grandi città come Roma.

Antonella è l’ennesima vittima di un sistema fuori controllo e completamente avulso dalla realtà e lontano dai bisogni delle persone. Ci stringiamo ai famigliari, ai colleghi di Antonella e a tutti gli operatori sanitari che oggi vivono questa condizione di lavoro inaccettabile. Basta omicidi sul lavoro e basta sfruttamento, insieme possiamo e dobbiamo cambiare l’ordine delle cose”.