Roma, anziani senza riparo alla Torre del Quadraro: “La tettoia è solo un velo”
Il Centro anziani La Torretta, situato in piazza dei Consoli, è nuovamente al centro dell’attenzione per un problema che riguarda la tettoia appena installata. Dopo anni senza una copertura esterna, gli utenti avevano finalmente ottenuto, a metà ottobre, una nuova struttura in legno con copertura trasparente. Tuttavia, a poche settimane dal montaggio, emerge una criticità non trascurabile: la tettoia non protegge né dalla pioggia né dal sole.
Una lunga attesa durata anni, poi l’amara scoperta
La storia della tettoia della Torretta ha radici lontane. Come racconta il presidente del centro, nel 2019 fu rimossa la precedente copertura, realizzata su iniziativa degli stessi iscritti e approvata dalla Soprintendenza, anche nella scelta del colore. Da quel momento, per quasi quattro anni, gli anziani del quartiere non hanno avuto alcun tipo di riparo nella zona d’ingresso, spesso utilizzata per attività all’aperto o semplicemente per ritrovarsi.
Solo due settimane fa, dopo le rassicurazioni dell’attuale amministrazione municipale, è stata finalmente installata una nuova tettoia in legno, corredata da una copertura in tessuto trasparente. Ma, come riferisce lo stesso Di Pietrantonio, il materiale utilizzato si è rivelato del tutto inadatto.
“Non è impermeabile: quando piove, l’acqua penetra ovunque. Il tessuto sembra quello di una zanzariera. E anche il sole lo attraversa senza difficoltà” – spiega il presidente – “Abbiamo già chiesto all’amministrazione di sostituirla. Speriamo di non dover aspettare altri due anni e mezzo”.

Un altro nodo irrisolto: l’ascensore guasto e senza autorizzazione
Alla questione della copertura si aggiunge anche un altro disservizio che colpisce da tempo la struttura: l’ascensore è guasto da oltre un anno. L’associazione che gestisce La Torretta aveva provveduto a ripristinarlo a proprie spese, ma l’autorizzazione da parte del Comune o del VII Municipio non è mai arrivata.
“Abbiamo comunicato che l’ascensore è stato rimesso in funzione con fondi nostri, ma ancora oggi nessuno ci dà il via libera all’utilizzo” – denuncia il presidente – “È una situazione paradossale, che penalizza proprio le persone più fragili”.