Roma armato di coltello insegue due turisti, poi rapina un minimarket: terrore all’Esquilino

polizia Esquilino

Ancora un episodio di violenza ingiustificata a Roma, nel quartiere Esquilino. È successo la sera del 27 dicembre, in via Buonarroti, dove un uomo armato di coltello, in evidente stato di alterazione, ha seminato il terrore tra passanti e commercianti. Scene già viste, dicono i residenti. E proprio per questo sempre meno tollerate.

Terrore in via Buonarroti

L’uomo, uno straniero, ha iniziato a urlare frasi nella sua lingua e insulti in italiano, poi ha puntato il coltello contro due turisti, costringendoli alla fuga. Una corsa disperata finita dentro la ravioleria Mr. Pling, diventata per qualche istante un rifugio improvvisato. Fuori, il clima restava incandescente. L’uomo, che li aveva inseguiti, continuava a gridare davanti al locale, con l’arma in pugno. Quando si è allontanato, dalla ravioleria è uscito un padre con una bambina in braccio, in lacrime, ancora sotto shock. Un’immagine che racconta più di qualsiasi statistica cosa significhi vivere oggi all’Esquilino.

Ma non era ancora finita. Poco dopo, lo stesso uomo è entrato nel minimarket accanto, ha preso bottiglie di alcolici sotto la minaccia del coltello e si è poi fermato a bere insieme ad altri senza fissa dimora che stazionano abitualmente nei pressi del supermercato Penny. Quando è arrivata una pattuglia della polizia chiamata da diverse persone allarmate da quanto stava accadendo, però, di lui non c’era più traccia.

La rabbia dei residenti: “Non ne possiamo più”

Non ne possiamo più”, hanno commentato i residenti. “Ogni giorno viviamo nella paura, con questi soggetti che rapinano, minacciano, accoltellano, spacciano. Dobbiamo ritenerci fortunati se riusciamo a tornare a casa la sera sani e salvi. Hanno ridotto il nostro quartiere a una schifezza. Altro che integrazione: questa è una forzatura. E non si tratta di razzismo. Noi non tolleriamo chi viene qui per delinquere, a prescindere dalla nazionalità e dalla religione. Purtroppo queste persone vengono e fanno come vogliono. E anche quando vengono arrestate, quelle poche volte che succede, ce le ritroviamo qui poche ore dopo. “Ringraziamo” il sindaco, il presidente del Municipio e l’assessore alle politiche sociali per tutte le volte che non hanno ascoltato i nostri appelli: la gente dell’Esquilino è stanca di vivere nella paura”.

Parole dure, ma sempre più diffuse. L’Esquilino, uno dei quartieri più centrali e multietnici di Roma, vive da tempo una convivenza forzata con degrado, violenza e microcriminalità. Episodi che non vengono più percepiti come eccezioni, ma come una normalità inquietante. I residenti parlano di assenza di controllo, di interventi tardivi, di una gestione che sembra inseguire le emergenze senza mai prevenirle. E ogni notte che passa, la sensazione è la stessa: chi vive qui deve arrangiarsi, sperando che vada bene. Un quartiere che chiede sicurezza. E risposte. Prima che la paura diventi l’unica certezza.