Roma, arrestata Lady cocaina, sequestrati 22 grammi di cocaina, occhi puntati sulla lista dei clienti vip

Polizia di Stato in azione a Roma

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Roma, il quartiere Labaro torna al centro delle cronache giudiziarie. Un nuovo arresto scuote il quartiere alla periferia Nord della capitale, già segnato da anni da traffici illeciti e attività criminali. Questa volta a finire in manette è una donna di 62 anni, ribattezzata la “Lady cocaina” di via Adro, sorpresa dagli agenti all’interno del suo appartamento. La sua abitazione, apparentemente anonima, era in realtà diventata un punto strategico per lo smistamento di cocaina nel quartiere.

Il sequestro parla chiaro: 22 grammi di cocaina già confezionata in dosi pronte per la vendita e oltre mille euro in contanti, ritenuti provento diretto dello spaccio. Una somma che, sommata alla droga rinvenuta, racconta con forza la portata dei traffici che si consumavano in quelle stanze. Ora, certo, sarebbe partita, da parte della Polizia di Stato, la caccia ai clienti vip della zona bene di Roma nord.

Il blitz decisivo

Martedì pomeriggio quando gli agenti hanno fatto irruzione nell’appartamento di via Adro 13. Una perquisizione meticolosa, pianificata nei dettagli, ha messo fine ai sospetti che già da tempo gravavano sulla sessantaduenne. Nascosti in diversi punti della casa, i poliziotti hanno trovato involucri di cocaina pronti a soddisfare la domanda crescente delle piazze di spaccio locali.

Il denaro in banconote di piccolo taglio, ben occultato ma facilmente riconducibile all’attività illecita, ha rappresentato la conferma di un giro florido e costante. Una prova inequivocabile, che ha permesso agli inquirenti di chiudere il cerchio e arrestare la donna con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti.

Un quartiere sotto assedio

Labaro non è nuovo a simili episodi. Tra via Adro e viale delle Galline Bianche, le case popolari si sono trasformate negli anni in roccaforti dello spaccio. I residenti convivono quotidianamente con la presenza di pusher e galoppini che presidiano le strade e alimentano un commercio illecito inarrestabile.

Nonostante i ripetuti blitz delle forze dell’ordine, i traffici non accennano a fermarsi. L’arresto della cosiddetta “Lady cocaina” dimostra come le attività criminali riescano a rigenerarsi, trovando sempre nuovi interpreti e nuove modalità per continuare a prosperare. Un ciclo senza tregua che mantiene alta la tensione sociale nel quartiere.

L’ombra di una rete più ampia

Sebbene la donna sia stata colta in flagrante con droga e denaro, restano i sospetti sull’esistenza di una rete più ampia. È improbabile che una sessantaduenne abbia potuto gestire da sola ogni aspetto di un’attività tanto redditizia. Restano dunque aperti gli interrogativi su possibili complici, fornitori e acquirenti abituali.

Gli investigatori lavorano ora per ricostruire i collegamenti, individuare eventuali collaboratori e comprendere l’intera dimensione del traffico. Non si esclude che la cocaina potesse arrivare a Labaro tramite canali ben organizzati, con una logistica studiata per rifornire costantemente le piazze di spaccio della zona.

Un fenomeno radicato

Il caso della “Lady cocaina” non è isolato, ma si inserisce in una lunga scia di episodi che hanno scandito la cronaca di Labaro. Soltanto un anno fa, un giovane tunisino di 22 anni fu arrestato mentre percorreva viale delle Galline Bianche con l’auto carica di marijuana, hashish e oltre 5mila euro in contanti. Un episodio che dimostra come il quartiere resti un punto nevralgico del mercato degli stupefacenti nella Capitale.

Queste vicende, ripetute con cadenza quasi regolare, segnalano una continuità inquietante: lo spaccio a Labaro non si arresta con un singolo arresto, ma rinasce costantemente, mutando protagonisti e strategie.

Il futuro incerto del quartiere

L’ennesimo arresto conferma la fragilità del tessuto sociale della zona, dove la presenza costante della droga genera insicurezza e degrado. Le piazze di spaccio non solo alimentano il crimine, ma minano la serenità dei residenti, costretti a vivere tra controlli di polizia, retate improvvise e la quotidiana ombra dei traffici illeciti.

Le indagini proseguiranno per far luce sull’intera rete, ma la sensazione diffusa è che il quartiere sia diventato terreno fertile per un fenomeno difficile da estirpare. La cattura della “Lady cocaina” rappresenta un colpo significativo, ma non l’epilogo della storia. Labaro resta sotto assedio, e la battaglia contro lo spaccio appare ancora lunga e complessa.