Roma, assestamento di bilancio approvato in mezz’ora: opposizioni beffate o mera strategia da ‘pentapartito’?

Campidoglio Aula Giulio Cesare

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Niente nottate fiume, niente ostruzionismo. Solo una mossa chirurgica e, per certi versi, spiazzante. Alle 10 in punto, ieri mattina Pd e alleati erano già tutti seduti nei banchi dell’Aula Giulio Cesare, pronti a giocare d’anticipo. Risultato: bilancio d’assestamento approvato in meno di mezz’ora, e quasi 3mila ordini del giorno (targati centrodestra) cancellati con un colpo di regolamento. Altro che maratona: quest’anno, la manovra da 6,7 miliardi di euro è passata con un colpo di teatro.

La “furbata” che ha gelato (ma siamo sicuri?) l’opposizione

Se l’anno scorso a Roma ci era voluta una maratona di voti per aggirare l’ostruzionismo, questa volta il centrosinistra ha giocato di strategia: puntualità chirurgica e aula deserta tra le fila di FdI, Lega e Forza Italia. Alcuni consiglieri d’opposizione sono arrivati tardi, altri neanche si sono visti. E così, tutti gli atti depositati sono decaduti, perché senza i firmatari presenti, da regolamento, non si discutono.

Una mossa inedita in questa consiliatura, che avrebbe spiazzato anche i veterani. “Di solito si inizia al terzo appello”, ha sussurrato più di qualcuno nei corridoi. Ma questa volta, la voglia di chiudere la partita prima di Ferragosto ha vinto sull’etichetta istituzionale.

Centrodestra a bocca asciutta. Distrazione o strategia?

Fa riflettere anche la leggerezza con cui il centrodestra si è lasciato scappare la partita dalle mani. Nessuno ha previsto l’arrivo al fotofinish della maggioranza, nessuno si è allertato per tempo. Ingenuità clamorosa o accordi sotto banco? Qualcuno insinua il dubbio che la mossa non fosse così “a sorpresa”. Ma che, invece, fosse un modo per far passare l’assestamento di bilancio senza problemi. Praticamente accordi da pentapartito. Come succedeva in passato, insomma, solo che in passato succedeva in modo più plateale. E, sempre secondo qualche “voce velenosa” potrebbe quindi darsi che gli emendamenti presentati adesso fossero solo un bluff per salvare la faccia.

Le cifre dietro l’assestamento di bilancio

Dentro il bilancio, però, ci sono soldi veri. Oltre 85 milioni di euro stanziati per l’emergenza abitativa e il Piano strategico per l’abitare. Di questi, 30 milioni serviranno per comprare nuovi alloggi da destinare alle case popolari, che si sommano ai 60 milioni già a bilancio. Poi ancora: 20 milioni per l’assunzione di quasi 2mila insegnanti precarie3 milioni per gli straordinari della polizia locale, e altri fondi per case famigliaassistenza domiciliareverde pubblicoconsumi energetici.

Maggioranza soddisfatta, malumori a destra (?)

“Siamo soddisfatti: ordine e tempi rispettati”, ha commentato Lorenzo Marinone, presidente della commissione Bilancio. Soddisfazione condivisa da Pd, Roma Futura, Demos, Civica Gualtieri e Sinistra Civica Ecologista, che rivendicano una manovra concreta, attenta a sociale, sicurezza e lavoro.

Il centrodestra, invece, almeno in superficie sbotta. Sotto accusa anche i 22 milioni di euro stanziati per regolarizzare l’occupazione di via Bibulo, a cui seguiranno altri fondi per l’ex salumificio Fiorucci a via Prenestina 913. A gettare benzina sul fuoco, la maxi inchiesta sulle presunte estorsioni di alcuni attivisti del Movimento per il Diritto all’Abitare. Facile, per le opposizioni, collegare i finanziamenti alle vicende giudiziarie in corso.

Italia Viva e Azione si sono astenute, ma con una mano hanno ottenuto risultati: alcuni ordini del giorno a loro firma sono passati. Non abbastanza per scatenare polemiche, ma nemmeno per festeggiare.