Roma, assistente di volo precipita dal balcone, il suo bagaglio sparito: indaga la Polizia Scientifica
I residenti di via dell’Archeologia a Tor Bella Monaca si sono svegliati con il suono delle sirene, il 6 ottobre. Un uomo giaceva a terra, davanti a una delle torri più degradate del quartiere. Si chiamava A. P., 38 anni, romano di nascita ma residente a Pisa. Lavorava come assistente di volo per una compagnia internazionale. Il suo corpo era riverso sull’asfalto, senza segni di vita. Secondo le prime ricostruzioni, P. sarebbe precipitato da una delle finestre del palazzo. Ma nessuno, nel quartiere, dice di aver visto nulla. Nessun testimone oculare, solo il tonfo improvviso nel cuore della notte.
Il mistero della valigia scomparsa dell’assistente di volo da Pisa a Roma
Addosso a P., la polizia ha trovato solo pochi oggetti: due cellulari, una discreta somma di denaro e un tagliando di riconsegna bagagli. Proveniva da Francoforte, volo atterrato poche ore prima. Ma della valigia non c’è traccia. Un dettaglio che ha subito fatto scattare l’allarme tra gli inquirenti. Cosa conteneva quel bagaglio? E perché sarebbe scomparso nel nulla? La Polizia Scientifica sta passando al setaccio aeroporti, taxi e contatti personali del 39enne per capire se qualcuno possa averlo seguito o se il bagaglio sia stato deliberatamente fatto sparire.
Quel volo di ritorno per Roma e troppe ombre
P. era arrivato a Roma solo poche ore prima della tragedia. Chi lo conosceva parla di un uomo riservato, serio, “un tipo che non beveva e non frequentava giri strani”. Un professionista, lontano dalle cronache nere. Eppure, la sua morte è avvenuta in una delle zone più difficili di Roma, controllata da anni da gruppi criminali legati allo spaccio. Gli investigatori stanno cercando di capire perché un assistente di volo di Pisa si trovasse in quel quartiere e in quello stabile in particolare. Un incontro? Un errore? O qualcosa di più?
Le ipotesi sul tavolo della Procura di Roma
Al momento, gli investigatori non escludono nessuna pista. Le ipotesi oscillano tra suicidio, caduta accidentale o aggressione. Ma i primi elementi sembrano indebolire l’idea di un gesto volontario. L’uomo non aveva lasciato biglietti né mostrato segni di disagio. Più probabile, secondo fonti interne, che P. sia stato coinvolto in un episodio di violenza o che sia precipitato dopo una colluttazione. L’assenza del bagaglio alimenta i sospetti: un furto finito male? O un tentativo di depistaggio per far sparire qualcosa di compromettente?
L’intervento della Scientifica di Roma
La Polizia Scientifica ha eseguito rilievi minuziosi sulla scena. Tracce biologiche, impronte, fibre tessili: tutto viene analizzato centimentro per centimetro. Anche il contenuto dei due cellulari di P. è ora al vaglio degli specialisti informatici, alla ricerca di messaggi, chiamate o geolocalizzazioni che possano spiegare i suoi ultimi movimenti. Intanto, l’autopsia – disposta dal magistrato di turno – verrà eseguita al Policlinico di Tor Vergata. Dovrà stabilire l’ora esatta della morte e se il corpo presenti segni di violenza precedenti alla caduta.
Un quartiere che non parla
A Tor Bella Monaca, nessuno sembra aver visto nulla. Le finestre restano chiuse, le voci si abbassano al passaggio delle pattuglie. La zona, teatro quotidiano di scontri tra pusher e forze dell’ordine, vive in un clima di silenzio e paura. Poche ore dopo la tragedia, ignoti hanno squarciato i pneumatici delle auto dei vigili urbani impegnati in uno sgombero di case popolari. Un segnale? Un messaggio ai “forestieri”? Gli inquirenti non escludono che la tensione nel quartiere possa aver avuto un ruolo anche nell’episodio che ha coinvolto P.
Le domande che restano
Chi era davvero A. P. nelle sue ultime ore di vita? Perché si trovava in un quartiere dove non conosceva nessuno? E che fine ha fatto la sua valigia, l’unico indizio concreto di una storia che ancora non torna? Mentre gli investigatori ricostruiscono gli ultimi movimenti del 39enne, una cosa è certa: la caduta di un uomo dal cielo della Capitale si è trasformata nell’ennesimo giallo metropolitano di una città che, tra degrado e misteri, sembra non avere più un centro di gravità.