Roma: attivati i nuovi autovelox fissi lungo via Laurentina

Gli autovelox fissi lungo via Laurentina, a Roma, sembrano finalmente visibili e operativi. Installati in diversi punti, a partire dalla rotatoria del cimitero, questi dispositivi mirano a garantire il rispetto dei limiti di velocità, specialmente lungo tratti critici dove, spesso, gli incidenti sono all’ordine del giorno.
Tuttavia, non mancano le polemiche. Molti residenti e automobilisti non nascondono il proprio scetticismo. Secondo alcuni, infatti, il posizionamento degli autovelox – in particolar modo nei tratti in discesa – sembra più orientato a raccogliere multe piuttosto che a prevenire gli incidenti.

Autovelox in via Laurentina: tra sicurezza e prevenzione
Gli autovelox sono pensati per dissuadere gli automobilisti dal superare i limiti di velocità. Tuttavia, alcune postazioni lungo via Laurentina, in particolare nelle discese, sono viste da molti come vere e proprie “trappole”.
Secondo alcuni, il posizionamento strategico in discesa rende difficile mantenere una velocità costante, portando così ad accumulare multe anche per lievi superamenti del limite. “Sembra più che altro un modo per fare cassa”, commentano alcuni residenti, lamentando che la scelta del luogo sollevi più di qualche perplessità.
Limiti di velocità: rispetto o sanzioni?
Il rispetto dei limiti di velocità resta fondamentale per prevenire incidenti stradali e garantire la sicurezza di tutti. Gli autovelox, su questo fronte, sono senza dubbio strumenti efficaci. Ma è altrettanto vero che la percezione della loro funzione cambia quando si tratta di dispositivi collocati in maniera da sembrare più mirati a sanzionare che a prevenire. Per chi supera i limiti di velocità, le multe non sono un dettaglio da poco, poiché comportano decurtazione di punti e sanzioni considerevoli.
Il dibattito su via Laurentina sembra destinato a durare. Da un lato, c’è chi vede l’installazione degli autovelox come una misura sacrosanta per tutelare la sicurezza stradale. Dall’altro, molti sospettano che l’obiettivo sia principalmente fare cassa a spese degli automobilisti.
Solo il tempo, e i dati sugli incidenti, potranno dirci se questi nuovi dispositivi saranno davvero un deterrente efficace o se rappresenteranno, come alcuni temono, una fonte di entrate a danno dei cittadini.