Roma, aveva un nido di 10mila vespe sul balcone: il caso alla Cecchignola

aveva un nido di 10mila vespe sul balcone alla Cecchignola

Una situazione pericolosissima si annidava sul balcone di appartamento in zona Cecchignola a Roma: undici favi che componevano un complesso capace di ospitare 10mila vespe.

Non solo. Nel nido erano presenti molte uova che una volta schiuse avrebbero raddoppiato il numero degli esemplari.

Probabilmente un record o almeno una scoperta insolita in una città. Una situazione molto pericolosa per chi vive in casa e i vicini. 

Fortunatamente non ci sono stati feriti nonostante nessuno si sia accorto di loro per molto tempo. Neppure l’inquilino, Mattia, uno studente universitario. “Non mi spiego come abbiano fatto a nascondere la loro presenza in tutto questo tempo” ha raccontato il giovane.

Ad intervenire per mettere in sicurezza la casa Andrea Lunerti che, con attenzione e delicatezza, ha rimosso il nido e trasferito le vespe in un laboratorio farmaceutico.
Qui le vespe verranno utilizzate per la realizzazione di farmaci salvavita per persone ipersensibili al veleno.

“Le vespe in origine nidificavano sotto terra, ma con l’urbanizzazione hanno imparato a costruire i favi anche nelle nostre case”, spiega Lunerti.

“La vespula germanica è molto piccola, a vederla non fa paura perché viene sottovalutata invece è la più pericolosa. 
Solo pochi giorni fa, ad esempio, hanno punto e mandato in terapia intensiva un agricoltore di 45 anni. La loro forza sta nel numero. Attaccano in massa”

Per chi abita in città, soprattutto in condominio, è fondamentale ricordare che la responsabilità della disinfestazione ricade generalmente sul proprietario dell’immobile.

L’omessa disinfestazione, qualora provocasse danno a terzi, può comportare sanzioni civili e, nei casi più gravi, anche conseguenze di natura penale.

Un bambino punto a Campagnano

Solo nella giornata di ieri un altro intervento dell’esperto Andrea Lunerti a Campagnano Romano.
Le vespe erano diventate l’incubo di una famiglia. Si erano ben nascoste nella plafoniera di una lampada in giardino ed erano pronte ad attaccare chiunque si avvicinasse.

Nel giro di pochi giorni avevano punto la coppia proprietaria di casa, attaccato il loro figlioletto e messo in fuga il tecnico del condizionatore. Il piccolo è stato raggiunto da tre punture sul collo mentre giocava in giardino.

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