Roma, baby gang aggredisce e rapina 3 minorenni a Don Bosco: “Volevano toglierci anche i pantaloni”

Doveva essere una semplice colazione tra amici, si è trasformata in un incubo a occhi aperti. A piazza dei Consoli, a Roma, nel quartiere Don Bosco, all’alba di lunedì 2 giugno tre ragazzi sono stati aggrediti da una baby gang che non solo li ha pestati e derubati, ma ha cercato anche di umiliarli nel modo più vile possibile: cercando di far togliere loro i pantaloni, per mandarli a casa in mutande. Gli aggressori sono quattro ragazzini romani, tutti minorenni, fermati poco dopo… mentre facevano colazione con i soldi appena rubati.
Dalla colazione… alla rapina
Erano usciti per mangiare un cornetto caldo dopo una serata insieme, ma quei minuti di relax si sono trasformati in un incubo. Tre amici, tutti giovanissimi, sono stati circondati, picchiati e rapinati. La scena è avvenuta alle prime luci del giorno, tra i marciapiedi ancora semivuoti e il silenzio irreale del quartiere. Dopo averli malmenati, la gang ha cercato addirittura di farli restare senza pantaloni, un gesto carico di violenza simbolica e umiliazione.

Nonostante le botte e lo shock, i ragazzi sono riusciti a dare l’allarme. Grazie alla descrizione fornita alle forze dell’ordine, i quattro aggressori sono stati rintracciati poco dopo in un bar, con ancora in tasca i soldi e i telefoni delle vittime. Per tutti i componenti della baby gang è scattata la denuncia per rapina e lesioni, mentre uno dei feriti è finito al pronto soccorso dell’ospedale Vannini con una lussazione alla spalla.
Violenze a Don Bosco e Cinecittà
L’aggressione compiuta dalla baby gang all’alba di lunedì non è un caso isolato. Solo poche ore prima, a pochi metri da lì, un 19enne è stato accoltellato mentre camminava con la fidanzata nei pressi della metro Lucio Sestio. Un vero e proprio agguato in stile regolamento di conti, forse legato a vecchie tensioni tra bande rivali di borseggiatori. Il giovane, ferito al petto, è finito in codice rosso all’ospedale Vannini.
Gli inquirenti ipotizzano che possa trattarsi di una vendetta tra gruppi latinos, attivi da tempo lungo la linea A della metro, noti per furti e intimidazioni. Le indagini, coordinate dalla Squadra Mobile, sono in corso, ma il muro del silenzio e l’assenza di immagini di videosorveglianza rendono tutto più complicato.
Risse e tensioni nel quartiere
Non è finita. Nella stessa zona, in via Eudo Giulioli, la violenza ha toccato un altro picco di follia: una giovane cubana si è aggrappata alla finestra del secondo piano per sfuggire a un branco che l’aveva aggredita insieme a un connazionale. Scene da brivido, immortalate in alcuni video finiti subito sui social, che mostrano la totale assenza di controllo.
In pochi giorni, tra rapine, pestaggi e risse, Don Bosco è diventato un campo di battaglia. Le pattuglie arrivano, ma il quartiere sembra sfuggire a ogni tentativo di ordine. I residenti sono stremati, la paura ha preso casa tra le strade. E mentre si moltiplicano le indagini e le segnalazioni, cresce l’urgenza di interventi veri, non solo promesse. Perché qui, ormai, anche una colazione può trasformarsi in un inferno