Roma, bambino precipitato dal terzo piano, il quartiere si mobilita: ‘Forza piccolo, ti aspettiamo’

Bambino cade dalla finestra a Roma

È stato operato d’urgenza il bambino di 11 anni che ieri mattina è precipitato dal terzo piano di un palazzo a Roma, in via Beniamo De Ritis, in zona Tiburtina. Lui, che era lì con la sua famiglia e dal sud Italia insieme avevano raggiunto la Capitale per una festa di laurea, si trovava nell’appartamento di quel B&B quando, improvvisamente, è caduto. E l’impatto col suolo è stato devastante.

Sembrerebbe che si fosse sporto per salutare la sorella, che era in strada. Forse si è sporto troppo, ha perso l’equilibrio. Pochi istanti, tutto è successo così in fretta, poi il tonfo e le urla disperate di chi ha assistito a quella terribile scena, che farà fatica a dimenticare. Molti pensavano si trattasse dell’ennesimo incidente, forse di un investimento. Ma così non è stato: quel bambino era precipitato dal terzo piano. Sul posto, oltre agli agenti di Polizia e alla Scientifica che ha eseguito tutti i rilievi e ha transennato la zona, è intervenuto il personale sanitario del 118, che ha immediatamente trasportato il piccolo, in condizioni gravissime, al Bambino Gesù. E qui i medici si sono presi cura di lui, stanno facendo il possibile per sciogliere la prognosi.

Come sta il bambino precipitato dal terzo piano a Roma

Fabrizio Montanini, consigliere del IV Municipio, ha spiegato di essere riuscito a contattare la famiglia del bambino, che attualmente si trova nel reparto di rianimazione. Le condizioni sembrerebbero stabili, ma i medici ancora non si pronunciano visti i gravi danni riportati in quella terribile caduta e la prognosi resta riservata. Tutti sperano che quello che è successo diventi solo un brutto ricordo.

Intanto, tutto il quartiere si è mobilitato, non si è certo voltato dall’altra parte. E qualcuno ha addirittura pensato di fare una raccolta fondi, di aiutare quella famiglia che era a Roma per festeggiare una laurea. I residenti e i commercianti si sono resi disponibili fin da subito per offrire vitto, alloggio, qualsiasi altra cosa alla famiglia che da San Giacomo D’Acri, in provincia di Cosenza, era arrivata nella Capitale per quella che doveva essere una giornata di festa. “Ringraziano di cuore tutti per il sostegno, ma mi hanno riferito che non occorre nulla. Soltanto una cosa chiedono: che il calore di tutti arrivi fino al letto del piccolo e che si preghi per lui” – ha spiegato Montanini che ha aggiornato i cittadini sulle condizioni del bambino. Queste saranno ore decisive e fondamentali: i medici faranno il possibile per lui, con la speranza che il piccolo ‘guerriero’ possa presto tornare a casa.

Il racconto dei genitori

“Ce lo avevo davanti – ha raccontato la mamma al Messaggero – Si era seduto sul bordo del balconcino, dando le spalle al vuoto. Gli ho detto di rientrare, poteva farsi male. Gli sono andata incontro e in quell’istante l’ho visto cadere nel vuoto. Sono corsa verso il davanzale e ho tentato di afferrarlo ma è stato inutile”. Suo marito era in camera quando ha sentito quel tonfo. “Sono sceso per le scale scalzo, ho preso mio figlio tra le braccia, gli ho avvolto la testa nella felpa, gli parlavo. Era cosciente, ma aveva sangue dappertutto”. Una scena terribile che anche il parrucchiere che si trova al primo piano del palazzo di fronte difficilmente dimenticherà, come ha spiegato ieri ai microfoni de La vita in diretta su Rai 1. Ora tutti sono col piccolo, pregano e sperano per lui. E il nonno è certo: “Il ragazzo è forte, ha un carattere da leone. Ce la farà“.