Roma blinda la sua ZTL Fascia Verde, i varchi e le telecamere da 51 diventano 122, ecco dove e da quando: “Fasce più deboli a rischio”

Roma si prepara a un nuovo giro di vite sulla mobilità privata. La Giunta capitolina ha approvato il Progetto di Fattibilità Tecnico Economico per completare l’installazione dei varchi elettronici della ZTL Fascia Verde, che circonda gran parte del territorio urbano. Dopo i 51 dispositivi già attivi, ne arriveranno altri 71, portando il totale a 122 punti di controllo con una spesa stimata in vari milioni di euro. Le nuove telecamere sorgeranno nei Municipi III, IV, V, VII, VIII, IX, XI, XII, XIII e XV.
Dal 1° novembre vengono confermate le limitazioni per i veicoli a benzina fino a Euro 2 e diesel fino a Euro 3, esclusi però – almeno per ora – i sistemi di sanzionamento automatico. Tuttavia, l’ampiezza dell’area coinvolta, che non coincide con il solo anello ferroviario ma abbraccia un territorio ben più vasto che arriva in certi punti fino al GRA, solleva forti perplessità.

Le fasce deboli rischiano l’esclusione
Dietro il linguaggio tecnico del provvedimento, si nasconde un impatto concreto che potrebbe penalizzare le categorie più fragili: pendolari, lavoratori autonomi, anziani e famiglie con redditi bassi. Molti di loro possiedono auto non più nuove ma ancora perfettamente funzionanti, spesso indispensabili per spostarsi in zone dove il trasporto pubblico resta insufficiente.
Il rischio è che questa “cintura ecologica” si trasformi in una barriera sociale, isolando interi quartieri e costringendo chi non può permettersi un’auto nuova a lasciare il mezzo sotto casa. Un piano nato per migliorare la qualità dell’aria che, paradossalmente, rischia di compromettere la qualità della vita di migliaia di cittadini. Tra l’altro, dai dati Arpa emerge che l’aria capitolina negli ultimi 10 anni a Roma è addirittura migliorata.
L’opposizione monta: “È una guerra all’auto privata”
In ogni caso, contro il piano del sindaco Roberto Gualtieri e dell’assessore Eugenio Patanè si schiera apertamente il Comitato Firme Contro i Varchi ZTL in Fascia Verde – Salviamo Roma, guidato da Enrico Ingami, che annuncia un’azione diretta verso il Governo e il Quirinale.
Il comunicato di Enrico Ingami
“La misura è colma!!! Sto scrivendo una lettera dettagliata al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro dei Trasporti Matteo Salvini, in qualità di presidente del Comitato Firme Contro i Varchi ZTL in Fascia Verde… Salviamo Roma, affinché fermino la coercitiva guerra all’auto privata condotta dal sindaco Gualtieri e dall’assessore Patanè.
Indirizzerò la lettera anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, garante della Costituzione italiana, vituperata da questa giunta con le sue decisioni sulla mobilità privata e la libera circolazione.
Roma è la Capitale d’Italia e i romani pagano già un prezzo altissimo per accogliere eventi, manifestazioni e scioperi, con un trasporto pubblico indegno di una metropoli moderna.
Chiederemo al Governo di fermare urgentemente questa serie di vessazioni e di convocare la giunta a un tavolo con i cittadini, mai realmente ascoltati.
Allegherò alla lettera la petizione popolare protocollata l’8 settembre 2023 con 31.337 firme, le sentenze del TAR vinte con la Scuderia Romana La Tartaruga e documentazione che dimostra – afferma Ingami – l’opaco uso di fondi pubblici per sostenere questa guerra all’auto privata.
Ci hanno portato all’esasperazione. Al sindaco e all’assessore chiediamo di fermarsi: noi non ci fermeremo.”
Un appello accorato che fotografa il crescente malcontento in una città già provata dal traffico, dallo smog e da un sistema di trasporti che fatica a garantire alternative reali. Roma, ancora una volta, si trova stretta tra la necessità di respirare aria più pulita e il diritto dei cittadini a muoversi liberamente.