Roma, bomba a Primavalle: 11 arresti (con l’ombra del pizzo) per sequestro di persona e tortura
Roma si è svegliata con un’operazione ad ampio raggio: dalle prime luci dell’alba i Carabinieri della Compagnia di Roma Trastevere hanno eseguito provvedimenti cautelari disposti dai GIP del Tribunale di Roma e del Tribunale per i Minorenni. In tutto sono 11 i destinatari: 6 maggiorenni condotti in custodia cautelare in carcere e 5 minorenni, di cui 2 destinati a Istituto Penale Minorile e 3 collocati in comunità. Tutti italiani, domiciliati a Roma.
Le accuse: tortura, sequestro e tentate estorsioni
Il quadro contestato è pesante e ruota attorno a una pluralità di ipotesi di reato: tortura, sequestro di persona, tentata estorsione e sequestro di persona a scopo di estorsione. A queste si aggiungono le contestazioni legate all’esplosivo: porto abusivo di esplosivo in luogo pubblico e danneggiamento aggravato. L’operazione è stata coordinata congiuntamente dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma e dalla Procura per i Minorenni, a conferma della complessità del contesto investigativo
L’indagine partita da un arresto per droga (marzo 2025)
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’inchiesta avrebbe preso slancio da un arresto in flagranza per detenzione di sostanza stupefacente, avvenuto nel marzo 2025. Da lì, l’attività dei militari avrebbe consentito di raccogliere gravi elementi indiziari su episodi precedenti, collocati nel gennaio 2025, collegati – sempre secondo l’impostazione accusatoria – a dinamiche di debiti di droga e a motivi di gelosia. Un intreccio che, nelle carte, si traduce in una spirale di violenza e ritorsioni.
Il garage della Massimina: ore di terrore e violenze
Uno dei passaggi centrali riguarda due distinti episodi che gli inquirenti inquadrano come torture, lesioni e sequestro. Le vittime sarebbero state prelevate dalle proprie abitazioni e condotte in un garage nella zona Massimina, dove sarebbero state private della libertà per alcune ore. La ricostruzione investigativa parla di persone immobilizzate e sottoposte a ripetute aggressioni con modalità crudeli, culminate – sempre secondo le accuse – in azioni tali da provocare lesioni gravi. Un capitolo che, se confermato, disegna una pratica punitiva brutale.
Primavalle, l’atto dinamitardo del 30 giugno 2025 e la paura nel “Bronx”
L’inchiesta, inoltre, avrebbe incrociato l’episodio che più ha scosso il quadrante nord-ovest della Capitale: l’atto dinamitardo del 30 giugno 2025 in via G. Calcagnini 39, nell’area nota come “Bronx” di Primavalle. L’esplosione avrebbe causato il cedimento dell’androne condominiale della palazzina ATER, alimentando preoccupazione e allarmismo tra i residenti. Gli investigatori riferiscono di aver raccolto gravi indizi sulle responsabilità di un presunto mandante, dell’esecutore materiale e di altri soggetti coinvolti a vario titolo.
Cosa significa “misura cautelare”: indagini in corso e presunzione d’innocenza
I provvedimenti eseguiti rientrano nella fase delle indagini preliminari: si tratta di misure adottate per esigenze cautelari e impugnabili con gli strumenti previsti dalla legge. Un punto resta essenziale: i destinatari sono persone sottoposte a indagini e, come impone l’ordinamento, devono considerarsi presunti innocenti fino a sentenza definitiva. Il lavoro investigativo prosegue ora lungo il doppio binario – ordinario e minorile – mentre Roma osserva con attenzione gli sviluppi di una vicenda che ha già lasciato un segno profondo nei quartieri coinvolti.