Roma, boom di turisti nelle fontane storiche: multe salate e Daspo per chi trasforma i monumenti in piscine

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Tre turisti sono stati multati per un totale di 1500 euro dopo essersi immersi nelle fontane storiche del centro di Roma. Per loro è scattato anche il Daspo urbano, cioè l’ordine immediato di allontanamento. I fatti si sono verificati tra piazza di Spagna e piazza Venezia, due delle zone più iconiche e frequentate della Capitale. A intervenire sono stati gli agenti del I Gruppo Centro Storico della Polizia Locale di Roma Capitale, impegnati in un fine settimana di controlli mirati contro chi danneggia il decoro urbano.

Escalation di turisti nelle fontane storiche

Nel primo caso, venerdì pomeriggio, i caschi bianchi hanno fermato un turista tedesco di 41 anni mentre si faceva un bagno nella Fontana della Barcaccia, proprio ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti. Pochi minuti dopo, è toccato a un americano di 25 anni, beccato nella fontana davanti all’Altare della Patria. Il terzo episodio si è verificato sabato mattina: una turista del Mozambico di 53 anni si è immersa nella stessa fontana di piazza di Spagna. Tutti sono stati identificati, multati e allontanati.

I tre episodi sono la conferma di un trend preoccupante: troppi visitatori si sentono liberi di fare qualunque cosa, anche laddove c’è un chiaro divieto. E così, monumenti che raccontano la storia e l’arte di Roma diventano oggetto di atti irrispettosi. La Polizia Locale annuncia che i controlli proseguiranno nei prossimi giorni, con un’attenzione particolare alle zone turistiche dove si verificano con maggiore frequenza episodi simili.

Altre tre turiste in costume nella fontana dell’Acqua Paola

A confermare l’ondata di inciviltà, anche un episodio avvenuto poche ore fa. Stavolta al Gianicolo, dove tre donne in costume da bagno sono state fotografate mentre si facevano un bagno notturno nella storica fontana dell’Acqua Paola, trasformata in una piscina improvvisata. Le foto, pubblicate su Welcome to Favelas, hanno generato decine di commenti indignati.

In molti chiedono pene più severe, multe più alte, espulsioni e persino un divieto di accesso a Roma per anni. “Se un italiano facesse lo stesso all’estero, finirebbe in galera”, si legge nei commenti. Il rispetto per i monumenti, a quanto pare, è diventato un concetto negoziabile.