Roma, botte durante una lite stradale, 65enne rischia di morire. L’appello della famiglia: “Chi sa, parli”

Roma, un sabato di settembre si è trasformato in tragedia per un uomo romano di 65 anni, trovato privo di sensi e gravemente ferito ai margini del Grande raccordo anulare. Enzo B., questo il nome della vittima, giace ora nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Sant’Andrea, dove i medici lottano per tenerlo in vita. Il suo corpo è stato rinvenuto sotto un cavalcavia a Casal Monastero, con il volto tumefatto e fratture facciali che lasciano pochi dubbi: qualcuno lo ha picchiato con inaudita violenza.
Un ritrovamento agghiacciante
A dare l’allarme, poco dopo mezzogiorno del 6 settembre, è stato un passante che ha notato la scena: l’uomo riverso a terra, accanto alla sua utilitaria ferma lungo via Belmonte di Sabina. Nessun segno di incidente, nessuna traccia evidente di caduta autonoma. Solo il corpo martoriato di un uomo che fino al giorno prima conduceva una vita normale. La posizione del veicolo e le ferite riportate hanno subito fatto pensare a un’aggressione, verosimilmente al culmine di una lite stradale degenerata in violenza brutale.

Le ore precedenti al pestaggio
Il 65enne aveva trascorso la serata del 5 settembre con alcuni amici, pernottando a casa di uno di loro. La mattina successiva era ripartito per fare ritorno nel suo appartamento a Roma Sud. Quel viaggio di rientro si è interrotto tragicamente in un tratto periferico della città, senza testimoni diretti e in un punto purtroppo non coperto da telecamere. Il mistero che avvolge la vicenda rende ancora più inquietante il quadro, aprendo a una serie di interrogativi sulle ultime ore trascorse dall’uomo prima dell’aggressione.
Una zona senza occhi elettronici
Casal Monastero è un quartiere di confine, incastonato tra svincoli e rampe del raccordo. Proprio lì, lungo la rotatoria che conduce all’autostrada urbana, il 65enne è stato trovato esanime. Un luogo privo di sistemi di videosorveglianza, dove la ricostruzione dei fatti diventa complicata e l’unico spiraglio di verità può arrivare da eventuali testimoni. L’assenza di telecamere trasforma il caso in un enigma difficile, affidando tutto alla memoria di chi, in quelle ore, potrebbe aver assistito a movimenti sospetti o a un alterco.
Le indagini in corso
Sul caso stanno lavorando gli agenti del distretto Fidene, impegnati a ricostruire ogni dettaglio utile. Le ferite riportate dalla vittima — fratture al volto, trauma cranico, ecchimosi diffuse — orientano chiaramente verso un’aggressione violenta. Non si esclude che possa essere stato colpito ripetutamente dopo una banale discussione di traffico. Le indagini si muovono lungo un percorso tortuoso, cercando di individuare eventuali testimoni che possano dare indicazioni utili o ricordare auto sospette presenti in quell’area nella tarda mattinata del 6 settembre.
La famiglia e l’appello alla città
Mentre l’uomo lotta tra la vita e la morte, la sua famiglia vive giorni di angoscia. I figli e i parenti chiedono con forza che chiunque abbia visto qualcosa parli con le forze dell’ordine. Il loro è un appello accorato alla coscienza civile, un invito a non voltarsi dall’altra parte. Perché ogni dettaglio, anche il più piccolo, potrebbe rivelarsi decisivo per ricostruire la dinamica e individuare chi ha ridotto in fin di vita un padre di famiglia.
Un caso che scuote la capitale
La vicenda ha colpito profondamente l’opinione pubblica. Non si tratta soltanto di un episodio di violenza isolata, ma di un segnale inquietante della fragilità dei rapporti sociali nelle strade romane. Una lite stradale che si trasforma in pestaggio, fino a ridurre un uomo in fin di vita, mette a nudo il lato più oscuro della convivenza urbana. Roma, già segnata da episodi di criminalità diffusa, si trova a fare i conti con un caso che interroga la sicurezza dei cittadini e la capacità delle istituzioni di tutelarla.
La corsa contro il tempo
Ogni ora che passa senza una testimonianza rende più complesso il lavoro degli investigatori. L’unico testimone diretto è il passante che ha trovato l’uomo e ha chiamato i soccorsi. Per il resto, il buio. Una corsa contro il tempo che vede da un lato i medici impegnati a salvare la vita del 65enne, dall’altro la polizia alla ricerca di risposte. Intanto la famiglia non smette di sperare e di chiedere giustizia, convinta che la verità sia nascosta nelle strade trafficate di quella mattina di settembre.