Roma, botte, violenze sessuali e minacce alle compagne: arrestati 3 uomini
Ancora violenze contro le donne da parte di uomini che dicono di amarle. Ma, almeno in questi tre casi, le spirali di violenza sono state spezzate grazie all’intervento dei Carabinieri. Tre storie di paura, tre incubi vissuti da donne che chiedevano solo una cosa: essere ascoltate. E a Roma, nel corso della scorsa notte, per loro l’incubo è finito con l’arresto dei loro compagni. I militari hanno fermato tre uomini accusati, a vario titolo, di maltrattamenti, stalking e violenze.
Botte e e violenza sessuale: 30enne fugge dal compagno e chiede aiuto
A dare il primo allarme è una 30enne del quartiere Trullo, che poco prima di mezzanotte riesce a chiedere aiuto ai Carabinieri. Li attende in via Pitigliano, terrorizzata e con il corpo segnato dalle botte appena ricevute. Lividi, ecchimosi, graffi. Ai militari racconta che il compagno, 34 anni, già noto alle forze dell’ordine, l’ha picchiata e costretta a un rapporto sessuale non consenziente.
La donna viene portata al Sant’Eugenio, dove i medici le diagnosticano 21 giorni di prognosi. L’uomo viene immediatamente arrestato e trasferito nel carcere di Rebibbia, come disposto dall’Autorità giudiziaria.
Violenze davanti alla figlia: 41enne picchiata dal marito
Poco dopo scatta un nuovo intervento, questa volta in via di Bravetta. Qui una 41enne denuncia ai Carabinieri di essere stata aggredita dal marito 45enne, il tutto davanti alla figlia minorenne. Il personale del 118 la porta al San Camillo, dove i medici rilevano lesioni al collo. Non si sa se il 45enne abbia tentato di strangolarla. La donna racconta anche il resto: cinque anni di violenze fisiche e psicologiche, una lunga scia di sopraffazioni mai denunciate prima. L’uomo viene arrestato e portato a Rebibbia.
Minacce, appostamenti e messaggi molesti: 51enne perseguitata dall’ex
La notte si chiude nei Parioli, in via Francesco Denza, dove una 51enne dello Sri Lanka segnala ai Carabinieri la presenza dell’ex compagno, un 31enne connazionale, appostato sotto casa. L’uomo pretende di entrare nell’appartamento, e al suo rifiuto comincia a minacciarla, a suonare insistentemente il citofono, a molestarla.
Quando vede arrivare i militari, tenta la fuga a piedi, ma viene bloccato. La vittima racconta una storia lunga di persecuzioni, fatta di telefonate e messaggi continui, persino ai suoi datori di lavoro. Pressioni che le sono costate anche dei licenziamenti, oltre a minacce di diffondere video sessuali che la ritraevano. L’uomo finisce nel carcere di Regina Coeli, a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Per tutti e tre i casi, gli arresti sono stati convalidati.