Roma, buoni pasto tra caos ritardi e champagne

È ancora caos sui buoni pasto destinati alle famiglie più bisognose di Roma. Il Campidoglio può contare su 22 milioni di euro in totale, che non sono pochi. Quindici vengono direttamente dal governo nazionale e sette dalla Regione Lazio. Ma questi ultimi non sarebbero ancora stati riscossi. Dispetti e problemi burocratici hanno rallentato la macchina amministrativa. Proprio nel momento del maggior bisogno. In attesa che la Raggi e Zingaretti smettano di litigare il comune di Roma può contare comunque sui primi quindici milioni. Già in cassa e disponibili. Per distribuire i buoni al Campidoglio hanno fatto una gara e a vincerla sono stati i Francesi della Edenred. Primo grosso problema, perché il lavoro di distribuzione per il Lazio veniva fatto da una società di Roma. Con personale italiano. E in questo momento affidare lavori a gruppi esteri sembra una follia. Poi ci si è messa anche la burocrazia. La domanda per i buoni pasto deve essere fatta per mail ai municipi. Ma ovviamente molte caselle di posta elettronica si sono bloccate. Allora si è pensato anche al cartaceo. Da distribuire con edicole e tabaccai. Peccato che in città ancora gli aiuti non si vedano. Ma la sindaca Raggi festeggia.

Vergogna buoni pasto, 7 milioni fermi uno schiaffo alla città

La Raggi festeggia i buoni pasto su Facebook. Ma per molti il carrello della spesa è vuoto

La sindaca di Roma Virginia Raggi festeggia l’arrivo dei buoni pasto dedicati alle famiglie più bisognose della capitale. Lo fa con un lungo post su Facebook nel quale dichiara che i primi 1000 tagliandi sono già stati distribuiti. Elettronicamente, tramite un’app sullo smartphone. E che gli altri saranno presenti nelle edicole e nelle parrocchie. Grazie a un sistema semplice e immediato in rete con i municipi. Certo ci viene difficile pensare che gli anziani soli e bisognosi siano corsi a scaricarsi l’applicazione sul telefono e sul tablet. Ma in realtà i problemi sembrano essere ben altri, almeno a giudicare dalle risposte sul web alla stessa lettera della sindaca. Dove non manca anche un po’ di ironia. Perché al comune hanno scelto una foto simbolo per lanciare tutta l’operazione buoni pasto. Un carrello della spesa pieno a un supermercato. Peccato che all’interno sia ben visibile una cassa di pregiato champagne vevue clicquot. Certo una svista della comunicazione. Ma di questi tempi non poteva passare inosservata. E qualcuno ha subito commentato. Ecco, non abbiamo da mangiare ma grazie alle Raggi brinderemo a champagne.

Il timore dei cittadini. Sarà una fregatura come il reddito di cittadinanza

I buoni pasto promessi dal comune di Roma e dalla sindaca Raggi alle famiglie più bisognose della capitale si sono incagliati tra ritardi e burocrazia. Ora i primi mille dovrebbero essere stati consegnati in forma elettronica. Ma non si sa a chi e con quali criteri. E la distribuzione cartacea ancora non è attiva. Così sul web si scatena la polemica. Proprio sulla pagina Facebook da cui la stessa sindaca ha annunciato con orgoglio l’iniziativa. Io esco tutti i giorni per andare al lavoro, posta Roberta B. E prendo meno del buono spesa. Non vorrei che fosse una fregatura tipo reddito di cittadinanza. E poi ci sono i dubbi di Andrea G. Speriamo che i soldi siano andati veramente a chi ne aveva bisogno. Perché quelli sono pagati dalle tasse di tutti noi. Il pensiero che qualche sciacallo ne possa approfittare mi fa venire i brividi. Non manca anche chi teme che ancora una volta siano gli Italiani ad essere tagliati fuori. Lo fate prima ai cittadini italiani vero? Chiede sul forum Gio’ B. Quelli che negli anni hanno pagato le tasse. Visto ciò che è successo con il reddito di cittadinanza non ne saremmo così sicuri. E poi Patrizia P. Io ho fatto la domanda il 3 aprile, ancora nessuna risposta. E chiudiamo con un commento intelligente di Antonio C. Ma come è possibile che una famiglia si dichiara povera e poi ha i 600 euro per lo smartphone da cui scaricare l’app per i buoni? Insomma, non è certamente tutto oro quel che luccica. E prima di vantarsi dei successi, consigliamo sempre di verificare i risultati. Vale per tutti, e la Raggi e Zingaretti non sono esclusi.

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