Roma, campetti sportivi e aree cani in quattro Municipi: ma la Giunta accende l’ennesimo mutuo da 1,2 milioni


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Il Comune di Roma ha approvato un pacchetto di interventi da 1,2 milioni di euro per realizzare nuovi campetti sportivi di quartiere e aree cani in quattro Municipi: I, IV, VI e VIII. La copertura finanziaria è stata racimolata con un nuovo mutuo acceso attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, che graverà sul bilancio capitolino dei prossimi anni. La responsabilità politica è doppia, quindi. Da un lato il sindaco Roberto Gualtieri, che orienta e autorizza l’uso del debito, dall’altro i cosiddetti “minisindaci” dei territori, chiamati, insieme al Campidoglio, a tradurre i progetti in cantieri reali. Per questo progetto: Lorenza Bonaccorsi (Municipio I), Massimiliano Umberti (IV), Nicola Franco (VI) e Amedeo Ciaccheri (VIII).

Dove si interviene: le location nei quartieri

Gli interventi ricadono su aree municipali, prevalentemente giardini, parchi, piazzali di quartiere e spazi adiacenti a plessi scolastici. Gli indirizzi sono riportati nelle schede tecniche allegate al progetto di fattibilità, che indicano, per ciascun Municipio, il lotto, il toponimo e, dove necessario, il riferimento catastale. Municipio I (mini-sindaca Bonaccorsi): riqualificazione di un campetto polifunzionale all’interno del parco della Resistenza. Municipio IV (mini-sindaco Umberti): realizzazione di un’area cani in uno spazio pubblico tra via Tiburtina e via dei Durantini. Municipio VI (mini-sindaco Franco): nuovo campo da calcio a 5 in un giardino urbano nel quadrante Tor Bella Monaca, parco Belon. Municipio VIII (mini-sindaco Ciaccheri): area cani e sistemazione di un playground in zona Garbatella, nel parco Falcone e Borsellino.

Cosa verrà realizzato: sport, socialità e animali

Il pacchetto comprende: campetti polifunzionali (calcio a 5/basket) con pavimentazioni sportive drenanti. Nuove recinzioni anti-intrusione e illuminazione a basso consumo. Aree cani con doppio ingresso di sicurezza, fontanelle, zone d’ombra e sedute. Cartellonistica, percorsi pedonali e piccoli interventi sul verde. L’obiettivo dichiarato, dal campidoglio, è aumentare gli spazi gratuiti per attività fisica e favorire presidio civico nei quartieri, soprattutto nelle ore serali. In teoria, è un investimento “leggero” ma ad alto impatto sociale: più luoghi vissuti, meno aree abbandonate.

Il nodo politico: ancora debito per opere di manutenzione

Ed eccoci al cuore del tema. Roma continua a finanziare interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione ricorrendo al ‘sistema’ del ‘solito’ mutuo. La logica politica è sempre la stessa: serve mostrare risultati concreti ai cittadini e avviare cantieri in tempi certi, soprattutto in vista delle elezioni amministrative in programma per la primavera 2027. Ma il prezzo è un indebitamento crescente che la città, commissariata per il debito storico fino al 2028, dovrà continuare a ripagare, a rate, per i decenni a venire.

Il sindaco Gualtieri, nella doppia veste di primo cittadino e commissario per il rientro dal debito, sceglie ancora una volta di utilizzare la leva finanziaria del credito. I mini-sindaci Bonaccorsi, Umberti, Franco (unico di area centrodestra) e Ciaccheri hanno accettato questo schema, facendolo proprio e portandolo nei rispettivi territori. La domanda politica è semplice e diretta: Roma può continuare a vivere sistemando il presente con i soldi del futuro? Mutui per ponti, strade, 100 parchi, bioparco, scuole, canile, aiuole, teatri, etc, fino a sfiorare il mezzo miliardo di euro.

Trasparenza e appalti: la qualità dipende dalla gestione

Ogni euro preso a prestito richiede controlli e qualità più elevati, non minori. Gli appalti devono essere chiari: chi lavora, con quali materiali, in quali tempi, con quali standard di collaudo? Roma ha una storia complessa in materia: varianti in corso d’opera, ritardi cronici, rifacimenti della manutenzione dopo pochi mesi. Se la filiera non è sorvegliata, un campetto nuovo può diventare un campo dissestato nel giro di una stagione.

Partecipazione dei cittadini: si può fare meglio

La realizzazione di spazi di quartiere, inoltre, funziona solo se i quartieri li sentono propri, come insegna il ‘caso ciclabili’ calate dall’alto. Quindi, forse, sarà necessario, sin da subito: pubblicare le planimetrie sui siti municipali, aprire sopralluoghi, coinvolgere associazioni sportive e gruppi informali di cittadini darebbe stabilità ai progetti e protezione dall’incuria futura.

La partecipazione non rallenta i lavori, li rafforza. Il vero banco di prova è il “dopo”. Un campetto senza chi lo cura è un cartello elettorale. Un’area cani senza manutenzione è una discarica. La scommessa politica di Gualtieri e dei mini-sindaci si misura non all’inaugurazione, ma un anno dopo. Se questi spazi resteranno puliti, illuminati, frequentati e sicuri, il mutuo avrà avuto un senso.
Se invece saranno lasciati andare, avremo solo aggiunto un nuovo debito ai tanti. La città osserva. E ricorderà.