Roma, campo nomadi di via Candoni: sequestrati dispositivi elettronici rubati e smantellati market abusivi

Roma, blitz in via Candoni

Smartphone, tablet, fotocamere professionali, computer portatili, hard disk e videocamere: è il bottino sequestrato oggi dalla Polizia di Stato durante un blitz scattato all’alba nel campo nomadi di via Luigi Candoni, a Roma. I dispositivi, tutti di alto valore, sono stati trovati in uno zaino in possesso di una trentottenne bosniaca con precedenti per reati contro il patrimonio.

Accanto ai dispositivi elettronici, gli agenti hanno anche scoperto due container trasformati in mercati alimentari abusivi, gestiti da residenti del campo: all’interno, frutta e verdura, prodotti confezionati e bibite conservate in frigoriferi, tutto venduto in condizioni completamente fuori norma.

Blitz interforze in via Candoni

L’operazione è stata condotta in modo coordinato da Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale, con il supporto del Reparto Volo. Gli accessi al campo sono stati cinturati fin dalle prime luci del giorno. Una volta all’interno, le forze dell’ordine hanno passato al setaccio container e baracche, dove si nascondeva la refurtiva.

Il materiale tecnologico è stato trovato in uno zaino colmo di dispositivi. A portarlo con sé una donna bosniaca di 38 anni, già nota alle autorità. Ha provato a sostenere che tutto fosse suo, ma è bastata un’etichetta con il nome di una società per smascherare la menzogna.

La donna è stata denunciata per ricettazione, mentre lei, il padre e altri tre uomini che vivevano con loro nel container sono stati accompagnati all’Ufficio Immigrazione della Questura per i controlli di rito. Le autorità stanno valutando la posizione sul territorio nazionale e l’eventuale espulsione.

Frutta, verdura e bibite vendute senza autorizzazione

Oltre al materiale hi-tech, gli agenti hanno trovato due container trasformati in veri e propri market illegali. Le immagini parlano chiaro: espositori improvvisati, frigoriferi pieni di bibite e banchi pieni di generi alimentari deperibili, tra cui frutta e verdura. Tutto pronto per essere venduto in spregio a qualsiasi normativa sanitaria e commerciale.

L’intera attività è stata stroncata sul posto. Il cibo è stato sequestrato, le strutture chiuse e i responsabili identificati. Anche in questo caso si tratta di residenti del campo, già noti per precedenti simili.

Il materiale elettronico sequestrato è stato trasportato nei depositi giudiziari per essere tracciato e restituito ai legittimi proprietari.