Roma, Capitale del verde in crisi: Ecoitaliasolidale lancia l’allarme sulla gestione del patrimonio arboreo

Roma, un albero abbattuto e sequestrato

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Roma, una città che vanta una vasta e ricca dotazione di aree verdi, sta vivendo una crisi silenziosa nel suo patrimonio arboreo. Tra il 2021 e il 2023, la capitale ha perso quasi 18.000 alberi, con solo 2.400 alberi piantati come compensazione. Un dato che suona come un campanello d’allarme, e che è stato denunciato con forza da Piergiorgio Benvenuti, Presidente Nazionale di Ecoitaliasolidale. L’organizzazione sottolinea che la situazione sta diventando sempre più critica, mettendo a rischio non solo l’ambiente ma anche la salute e la sicurezza dei cittadini.

Una Capitale che dichiara di essere verde, ma non lo è

La dichiarazione di Roma come “Capitale del Verde” appare sempre più lontana dalla realtà. Nonostante la città vantaggi 85.000 ettari di aree verdi (pari al 67% del territorio cittadino), la gestione di questi spazi è completamente abbandonata. La città, che dovrebbe essere un esempio di sostenibilità e di rispetto per la natura, si trova ad affrontare un continuo impoverimento ambientale: alberi abbattuti senza criteri chiari, mancanza di potature regolari e attacchi parassitari senza risposte.

Piergiorgio Benvenuti denuncia un fenomeno sistematico che riguarda alberi adulti e vitali, abbattuti senza un piano chiaro di sostituzione. Questo processo è ancora più preoccupante considerando che, nonostante le risorse a disposizione, le sostituzioni degli alberi sono state esigue rispetto alle perdite.

I rischi crescenti

Non si tratta solo di una questione ecologica, ma anche di sicurezza pubblica. Crolli di rami e tronchi sono sempre più frequenti a causa della mancanza di manutenzione e del deterioramento dei vegetali. In alcuni casi, questi incidenti hanno portato a vittime e danni materiali. La situazione è particolarmente grave nelle Pinete di Castel Fusano e Castel Porziano, dove gli incendi e l’invasione della cocciniglia tartaruga (un parassita che ha colpito l’80% dei pini della capitale) hanno distrutto oltre 120 ettari di pineta.

La necessità di una gestione scientificamente fondamentata

Piantare alberi non basta. La gestione scientifica e continua è fondamentale per garantire la salute del verde urbano e la sicurezza dei cittadini. Benvenuti chiede un piano straordinario di intervento per monitorare, curare e tutelare il patrimonio arboreo di Roma, con potature regolari, trattamenti fitoterapici tempestivi e controlli continui.

L’esperto di botanica, Prof. Luigi Campanella, sostiene che ogni romano ha a disposizione solo 17 mq di verde fruibile, al di sotto della media nazionale di 20 mq. Questo dato è emblematico della carenza di spazi verdi nella capitale, con ripercussioni dirette sulla salute pubblica e sulla qualità della vita, soprattutto durante i mesi più caldi, quando l’afa è particolarmente pericolosa.

La Teoria 3-30-300

Durante la Giornata Nazionale dell’Albero, Piergiorgio Benvenuti ha rilanciato la teoria del ricercatore olandese Cecil Konijnenijk, che si basa su tre numeri fondamentali per garantire una città sana e verde: Ogni persona dovrebbe poter vedere almeno 3 alberi dalla propria finestra; Il 30% del quartiere dovrebbe essere coperto da vegetazione; Nessun cittadino dovrebbe abitare a più di 300 metri da un parco.

Questa visione, sostenuta anche da progetti europei come Grow Green e dal PNRR, mira a trasformare le città in vere e proprie “fitopoli”, dove la natura è integrata nel tessuto urbano, non solo come decorazione, ma come strumento per migliorare la salute, la sicurezza e la resilienza climatica.

Roma ha ancora tempo per cambiare

Roma ha tutte le potenzialità per diventare un modello di sostenibilità urbana, ma il tempo per invertire la rotta è ormai scaduto. Benvenuti lancia un ultimo appello: è urgente avviare una gestione oculata del verde urbano, con impegni concreti, risorse mirate e una visione a lungo termine. Gli alberi non sono un problema, ma parte della soluzione per contrastare i cambiamenti climatici, migliorare la qualità della vita e preservare il benessere dei romani. Roma può ancora diventare una città veramente verde, ma deve affrontare una gestione del verde urbano più scientifica, costante e organizzata. Un piano straordinario è l’unica via per evitare che la capitale, un tempo capitale del verde, perda la sua identità ecologica e diventi un altro esempio di inazione ambientale.