Roma capitale delle povertà. Nel rapporto presentato in Campidoglio la foto di una città sempre più in crisi

Nella Capitale sono moltissime le fasce sociali in difficoltà, con percentuali  impressionanti riguardo le nuove povertà. E’ quanto emerge dal rapporto “promosso e finanziato” dalla giunta capitolina sui casi di indigenza nel territorio di Roma. I cittadini hanno richiesto al comune dei buoni socio-assistenziali per diverse casistiche, tutte legate alle nuove povertà. Quindi perché in situazione di “forte contrazione del guadagno (73,5%), per la perdita del lavoro (57,3%), esaurimento dei risparmi (39,3%) o per essere rimasti gli unici a portare reddito in famiglia (28,1%)”. Motivazioni che diventano le principali cause dell’attivazione del circuito di assistenza capitolino. E ben nel  75% dei casi, si tratta di cittadini che hanno usufruito di questi buoni per la prima volta.

Lo studio è stato prodotto dal Sociolab della fondazione Unicampus San Pellegrino e ha puntato ad approfondire lo stato della città all’indomani della pandemia da Sars-COV-2. Nel comitato scientifico troviamo docenti de La Sapienza e della Link Campus University. “Guardando al futuro, la stragrande maggioranza (85,7%)” dei cittadini “non vede all’orizzonte un miglioramento della propria condizione”, si legge in una nota. Ed è tutto dire.

Ma quale ripresa: la pandemia malgestita ha fatto crescere le famiglie in povertà

Povertà e sfiducia, i cittadini di Roma chiedono un cambio di passo

Spazio anche a metriche più generali sull’andamento della fiducia nell’avvenire del proprio nucleo familiare o nel miglioramento della propria situazione individuale. Infatti sono molti quelli che pensano che il Coronavirus abbia impattato violentemente sulla situazione sociale del paese e della città. “Secondo gli intervistati, l’emergenza sanitaria ha creato nuovi poveri (94,4%), aggravato la situazione di chi era già povero (95%), accentuato le distanze sociali (92,2%) e creato nuovi bisogni sociali (91,4%). Inoltre, la pandemia avrebbe contribuito a incrementare reati quali l’estorsione e l’usura (82,2%), così come la piccola criminalità (68,3%). E a incrementare il lavoro sommerso o in nero (69,6%).

Tra tutti gli intervistati emerge, poi, preoccupazione per la propria condizione economica. Il 41,2% infatti si ritiene attualmente “molto” o “abbastanza” esposto al rischio povertà. In caso di estrema necessità, gli intervistati si rivolgerebbero alla rete familiare o amicale (rispettivamente il 70,7% e 53,7%), oppure allo Stato o a Roma Capitale. Emerge parallelamente una percezione positiva rispetto alla certificazione del ruolo sociale svolto dal volontariato (85,5%), mentre appaiono più circoscritti gli effetti positivi sul rafforzamento del senso di comunità (44,8%)”.

https://www.romatoday.it/politica/roma-sta-peggio-pubblicato-il-rapporto-sulle-nuove-poverta.html