Roma, Carla Zambelli davanti al giudice: Sono vittima di una persecuzione politica

La condanna, la fuga e l’arresto. Per Carla Zambelli, la deputata italo-brasiliana, è arrivato un momento temuto al quale ha provato a sottrarsi lasciando il suo paese con una burrascosa fuga terminata in Italia.
“Sono innocente”
“Sono innocente, sono vittima di una persecuzione politica”, ha detto davanti al giudice per le indagini preliminare durante l’interrogatorio di garanzia presso la Corte di Appello di Roma. La difesa, l’avvocato Angelo Alessandro Sammarco, ha avanzato una scarcerazione al Tribunale del Riesame.

Lei, che è stata condannata a dieci anni di carcere in Brasile per l’hackeraggio del sistema informatico del Consiglio nazionale di giustizia, aveva trovato ‘rifugio’ proprio a Roma dove è stata arrestata martedì scorso.
Chi è Carla Zambelli
Carla Zambelli, membro del partito dell’ex presidente Jair Bolsonaro, ha origini italiane. E proprio a Roma aveva deciso di fuggire insieme al marito. La deputata, condannata a 10 anni di carcere in Brasile, aveva lasciato il suo Paese il 25 maggio scorso, poi aveva attraversato il confine con l’Argentina a Foz do Ingacu. E dopo una breve sosta negli Stati Uniti, aveva annunciato il suo arrivo in Italia.
L’11 giugno scorso era stata firmata la richiesta di estradizionedal giudice della corte suprema brasiliana e quel documento era stato trasmesso al ministero della Giustizia italiano tramite l’ambasciata del Brasile a Roma. Sulla vicenda era intervenuto anche Matteo Piantedosi, il nostro Ministero dell’Interno che al question time alla Camera di poche settimane fa aveva spiegato che erano state “avviate le attività investigative volte a localizzare la signora, di concerto con l’autorità giudiziaria di Roma, immediatamente informata al riguardo. Nel corso delle indagini sono puntualmente state verificate segnalazioni circa la presenza dell’ex parlamentare in determinati luoghi o contesti, sempre con esito negativo “. Almeno fino a martedì, quando è stata arrestata.