Roma, cartelle Tari “pazze”, ‘cancellato’ (per ora) il tavolo tra Regione Lazio, Campidoglio e Ama: “Cittadini senza garanzie”
Roma, l’audizione della Commissione regionale del Lazio “Urbanistica, politiche abitative, rifiuti” che avrebbe dovuto mettere attorno allo stesso tavolo Regione, Campidoglio e Ama sul caos delle cartelle ‘pazze’ Tari in programma per questa mattina 27 novembre ore 12,00 è stata sconvocata all’ultimo minuto. “Ragioni tecniche” e per incastri con “i lavori d’Aula”, come confermato dalla segreteria della Commissione. Ma, soprattutto, non c’è ancora una nuova data per il tavolo, che al momento ‘svanisce’, quindi.
Erano attesi tre ‘boss’ – o, per meglio dire, tre fedelissimi – del Campidoglio a guida Gualtieri: l’assessora capitolina ai Rifiuti, Sabrina Alfonsi. Il presidente Ama Bruno Manzi, arrivato a fine 2024, con un debito che grava sull’azienda – per il solo 2024 – di 115 milioni, come da noi ricostruito di recente. E il direttore generale di Ama Alessandro Filippi, ex Acea traslocato da Gualtieri in Ama, anche se conosciuto ai più per aver guidato Acea nel corso della prima parte del progetto del contestatissimo mega inceneritore di rifiuti che il sindaco Gualtieri vorrebbe realizzare a Roma-Santa Palomba, ma proprio al confine con i comuni di Albano, Pomezia e Ardea.
Perché questa non è “solo burocrazia”
Tornando alle cartelle pazze Ama, “Non c’è una nuova convocazione”, come ci è stop confermato sempre dalla segreteria della Commissione. Quando salta un confronto istituzionale su una tassa che riguarda tutti, il problema non è il calendario: è il vuoto di risposte che resta sospeso. Perché nel frattempo continuano ad arrivare avvisi contestati per importi ritenuti incongrui, errori anagrafici, immobili sbagliati, perfino annualità prescritte. E in una città dove tante famiglie vivono con margini stretti, una notifica da centinaia o migliaia di euro non è “un fastidio”: è ansia, tempo perso, code agli sportelli, rischio di pagare per paura.
Il braccio di ferro politico (che i cittadini pagano due volte)
La Regione Lazio guidata dal governatore Rocca aveva convocato l’audizione proprio per “chiarimenti” sulle notifiche Tari e aveva invitato assessora capitolina e vertici Ama. Un chiaro segnale politico, prima ancora che tecnico. Ma la vicenda è già diventata terreno di scontro politico: opposizioni che parlano di gestione confusa, maggioranza chiamata a difendere la macchina amministrativa, Regione che alza il tono chiedendo spiegazioni pubbliche. La presidente della Commissione, Laura Corrotti, ha rivendicato la necessità di “metterci la faccia” davanti ai cittadini.
I numeri che spiegano l’urgenza (e perché ti riguarda)
Secondo ricostruzioni giornalistiche, gli invii di cartelle pazze Tari a Roma sono nell’ordine di decine di migliaia, con migliaia di richieste di sospensione/rettifica già presentate. Quindi non esattamente una ‘bazzecola‘. E sullo sfondo c’è una vasta operazione di recupero dell’evasione e della morosità Tari: un meccanismo che, se basato su banche dati “sporche”, rischia di produrre errori in serie. Tradotto: anche chi oggi non ha ricevuto nulla potrebbe incrociare domani un controllo automatico.
Cosa fare se ti arriva una cartella sospetta (senza farti travolgere)
In ogni caso, per i cittadini, la prima regola è: non pagare “di impulso”. Controlla intestatario, indirizzo, metratura, anni richiesti e confronta con ricevute e F24. Se qualcosa non torna, Ama indica la strada dell’istanza in autotutela (cioè la richiesta di riesame) anche via PEC; sul sito vengono riportati modulo e canali, inclusa la PEC dedicata. Attenzione però: Ama specifica che l’istanza non sospende automaticamente gli effetti dell’atto e non ferma i termini di pagamento.
La partita vera: fiducia, trasparenza, tutela dei fragili
Tornando alla sconvocazione della Regione Lazio, in attesa di una nuova convocazione, lascia Roma e i romani con la stessa domanda di prima: quanti errori, perché, e come si rimedia senza scaricare tutto sul cittadino? La riconvocazione non dovrebbe essere una “replica” per addetti ai lavori. Ma un momento con impegni misurabili: sospensioni chiare per gli avvisi contestati, corsie rapide per anziani e fragili, istruzioni semplici, sportelli potenziati e un crono-programma pubblico di correzione delle banche dati. Perché la Tari non è solo una tassa: è un patto di fiducia tra città e amministrazione.