Roma, casa a “luci rosse” all’Appio Latino: arrestata 60enne cinese per sfruttamento della prostituzione

Casa a luci rosse Appio Latino

All’apparenza sembrava un appartamento come gli altri, ma dietro quella porta, all’Appio Latino, si nascondeva un grosso giro di prostituzione gestito da una donna di origini cinesi di 60 anni. A scoprirlo sono stati i Carabinieri della Stazione di Roma Tuscolana, che l’hanno arrestata in flagranza di reato con l’accusa di sfruttamento della prostituzione.

Tutto è iniziato durante un normale pattugliamento. I militari hanno notato due uomini uscire di fretta da un appartamento già segnalato come possibile luogo di incontri a pagamento. Un indirizzo che, come è emerso in seguito, compariva anche su diversi siti di annunci online, con tanto di recensioni dei clienti. Fermati e ascoltati, i due uomini hanno ammesso di aver pagato una somma in contanti in cambio di prestazioni sessuali consumate poco prima all’interno dell’abitazione. A quel punto, i Carabinieri non hanno esitato a intervenire.

Il via vai nell’appartamento e il blitz dei carabinieri

Entrati nell’appartamento, i militari si sono trovati di fronte la 60enne, considerata la gestora dell’attività, insieme ad altre due connazionali, sorprese proprio mentre stavano per ricevere altri clienti. Nel corso della perquisizione, i Carabinieri hanno rinvenuto 570 euro in contanti, materiale utilizzato per l’attività di prostituzione e dispositivi con cui venivano gestiti gli appuntamenti. La donna è stata arrestata dai militari e dopo l’arresto, la donna è comparsa davanti al Tribunale di Roma, che ha convalidato la misura e disposto per lei il divieto di dimora nel comune di Roma. L’appartamento, trasformato in un vero e proprio luogo di incontri clandestini, è stato sottoposto a sequestro preventivo.