Roma celebra Dalí: il genio ribelle che unì rivoluzione e tradizione

Dal 17 ottobre 2025 Palazzo Cipolla apre le porte a “Dalí. Rivoluzione e Tradizione”, la grande mostra che porta nella capitale il genio e le contraddizioni di Salvador Dalí, maestro assoluto del surrealismo e provocatore dell’arte moderna. Promossa dalla Fondazione Roma con la Fundació Gala-Salvador Dalí e il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna, l’esposizione resterà aperta fino al 1° febbraio 2026, offrendo ai visitatori un viaggio dentro la mente dell’artista di Figueres.
Sessanta opere per raccontare la mente di Dalí
Oltre sessanta opere, tra dipinti, disegni e materiali audiovisivi, ricostruiscono l’universo di Dalí e il suo dialogo continuo con i maestri del passato e i contemporanei. Dai tributi a Raffaello e Vermeer, fino alla rivalità con Picasso, la mostra esplora il legame tra rivoluzione e tradizione, due anime sempre in tensione nella carriera del pittore catalano.

Tra i capolavori esposti spiccano l’“Autoritratto con il collo di Raffaello” (1921) e le reinterpretazioni di Las Meninas di Velázquez. Accanto a queste opere, anche materiali rari e prestiti eccezionali: l’autoritratto di Raffaello Sanzio proveniente dagli Uffizi di Firenze, lavori dal Museu Picasso di Barcellona e dal Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía.
Come spiega Montse Aguer, direttrice dei Musei Dalí e curatrice scientifica della mostra, l’esposizione mette in luce “la tensione tra il desiderio di innovare e la volontà di restare ancorato alla grande tradizione pittorica europea”.
Un percorso tra arte, cinema e memoria del genio surrealista
L’allestimento, ideato da Carme Ruiz González e Lucia Moni, è suddiviso in quattro sezioni tematiche, ciascuna dedicata a un maestro ispiratore: Vermeer, Velázquez, Raffaello e Picasso. Non mancano video, documenti e bozzetti che rivelano il lato più intimo di Dalí, ossessionato dall’immagine di sé e dal concetto di perfezione.
A corredo, una rassegna cinematografica in collaborazione con la Festa del Cinema di Roma, che approfondisce il rapporto tra Dalí e il cinema, da Buñuel a Hitchcock.
Durante la presentazione, Jordi Mercader, presidente della Fundació Gala-Salvador Dalí, ha ribadito l’impegno dell’istituzione nella tutela delle opere, dopo il recente sequestro di 21 dipinti attribuiti a Dalí sospettati di essere falsi: “Vogliamo garantire autenticità e trasparenza – ha detto – perché il mercato dell’arte richiede rigore e responsabilità”.
Palazzo Cipolla conferma così la sua vocazione internazionale, dopo il successo delle mostre dedicate a Picasso e Monet, continuando a trasformare Roma in un crocevia tra innovazione artistica e memoria culturale.