Roma, chiuso il Fiesta all’Eur per 10 giorni: salta il concerto, lavoratori a casa. Lo sfogo del titolare

Era tutto pronto: il concerto di Havana de Primera era stato annunciato, sponsorizzato anche sui canali social e dopo l’evento, tanto atteso, ci sarebbe stata – come ogni venerdì – la serata con musica reggaeton. E invece ieri sera a Roma, al Fiesta, noto locale di via delle Tre Fontane, tutto questo è stato annullato. Nessuna musica, nessuna festa all’Eur.
Dietro la decisione di abbassare la saracinesca e di interrompere l’evento, ancora prima che questo iniziasse, c’è un verbale di chiusura con articolo 100 del TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza), quello che consente al Questore di sospendere o revocare la licenza di un esercizio pubblico. E a raccontare cosa è successo, ai microfoni della nostra redazione, è proprio uno dei titolari.

Chiuso il Fiesta a Roma
“Ieri pomeriggio siamo stati chiamati alle cinque dalla Questura, ci hanno dato appuntamento al Commissariato Esposizione alle 17. E alle 18:30, ci hanno notificato un verbale di chiusura con articolo 100 del TULPS a sole tre ore dall’inizio del concerto, che cominciava alle 21, che si sarebbe svolto nel nostro locale”. Non sa se essere arrabbiato, affranto o disperato per l’accaduto Claudio Gregor, uno titolari del “Fiesta”, lì dove ieri sera si sarebbe dovuto tenere il concerto di Havana de Primera, uno dei gruppi musicali più popolari di Cuba.
“La nostra è una discoteca, si chiama Fiesta, noi facciamo oltre alla discoteca circa 25 concerti, è una vera e propria attività culturale. Fiesta è un locale longevo da circa 35 anni di attività, io sono il secondo socio, proprietario al 50%, l’altro è Mazzur Naviri che è il dominus da 35 anni. Abbiamo ricevuto questo fulmine al ciel sereno, ci è stato notificato questo articolo 100 in virtù di una rissa scoppiata all’esterno a 400 metri dal nostro locale” – ha spiegato. E da lì ha raccontato tutto. Dalla rissa fino a ieri, quando il locale è stato chiuso. E quella notizia a loro è arrivata inaspettatamente, una ‘sorpresa’ amara.
La rissa all’esterno del locale
“Effettivamente è un episodio grave perché pare che sia stato sferrato un colpo su un gluteo di un ragazzo con un chiodo o un coltello. Noi ci siamo messi a disposizione, ma è successo al di fuori del locale. Noi come locale responsabilità oggettive all’interno non le abbiamo, le autorità hanno messo insieme una serie di documenti e hanno deciso di chiuderci”.
La rissa, che sarebbe avvenuta fuori dal locale, risale a una settimana fa, il venerdì precedente all’evento che ci sarebbe dovuto essere ieri. “Lunedì scorso abbiamo ricevuto da parte delle autorità dei Carabinieri la richiesta di tutte le immagini e noi come sempre ci siamo messi a disposizione, visto che abbiamo 36 camere in HD che supervisionano il locale, gliele abbiamo date. Il nostro locale è grande, raccoglie un bacino di 5.100 persone. E’ logico che qualche personaggio strano può capitare, però noi ogni volta chiamiamo la Polizia perché abbiamo un protocollo d’intesa con la Questura che firmiamo ogni anno. Ogni volta che abbiamo un problema giustamente chiamiamo le forze dell’ordine” – ha spiegato uno dei titolari.
Poi ha fatto un salto indietro, ha spiegato nei dettagli cosa sarebbe successo quel venerdì. “Noi chiudiamo il locale alle 3.30, sempre mezz’ora prima del nostro operato. Seguiamo il deflusso. Davanti al nostro locale c’è un camioncino che vende panini, lì purtroppo è un agglomerato di locali. Noi aspettiamo le 4, le 4.10, poi ce ne andiamo. Non possiamo supervisionare tutta la gente che staziona lì davanti. Noi il nostro, come locale, lo abbiamo fatto e l’abbiamo chiuso nella maniera più coscienziosa possibile, come facciamo ormai da 14 anni che è all’Eur. Nel momento in cui siamo praticamente andati via pare che un gruppo di ragazzi si sia messo a discutere e due nostri operatori, che stavano andando via, hanno visto quel gruppo e pare che qualcuno abbia dato un colpo sul gluteo di un ragazzo”.
Loro – ha spiegato il titolare – “l’hanno praticamente soccorso e l’hanno messo sulla nostra ambulanza perché noi abbiamo due ambulanze serali che fanno vigilanza. L’hanno fatto nonostante pare che non stessero neanche più lavorando. Non abbiamo chiamato il 112 in questa occasione perché i ragazzi hanno detto che stavano andando in ospedale e ci avrebbe pensato la polizia all’ospedale. Non è che noi siamo agenti e possiamo fare il loro lavoro all’esterno” – ha tuonato.
La chiusura del locale
“Lunedì scorso – prosegue nel racconto – il dirigente ci ha convocato, dicendo di non aver chiamato le forze dell’ordine. A parte che è successo a 400 metri dal locale, non eravamo tenuti a intervenire. Abbiamo fatto veramente il nostro ennesimo gesto di controllo del territorio”.
Oggi, però, il titolare è rimasto senza parole. Ha capito la gravità di quello che è successo, ma continua a domandarsi: perché chiudere il locale? “Noi condanniamo assolutamente il fatto, però chiudere con 202 dipendenti a a tre ore dall’inizio di un concerto l’abbiamo vissuta male. Io non lo so come noi abbiamo fatto a rimborsare tutti i biglietti e a far sì che la situazione fosse ‘tranquilla’. Noi abbiamo 202 dipendenti, 70 persone della sicurezza. Questa cosa l’abbiamo vissuta come un attacco perché firmiamo un protocollo di intesa, poi veniamo ‘segnalati’ sul fatto che dobbiamo chiamare sempre le forze dell’ordine. Ieri hanno chiuso il locale pe 10 giorni. Tutti a casa, tutti assunti regolarmente. La nostra attività che fattura 3 milioni di euro non è un gioco per nessuno e la chiusura, a inizio attività, è un grande colpo”. Il titolare ha spiegato che farà ricorso.
“Naturalmente noi faremo ricorso sia al TAR che al prefetto. Capisco che gestire in un municipio come l’Eur, 5 mila persone che vengono a divertirsi e a ballare è una cosa difficile. Però invece di darci una mano, ci hanno praticamente aiutato a buttarci giù. Non ci hanno teso una mano” – ha concluso amareggiato.
‘Il mondo della notte allo sbando’
Sulla vicenda ha preso parola anche Fabio Sabbatani Schiuma, responsabile del Dipartimento di Fratelli d’Italia “La Città della Notte”: “Il mondo della notte a Roma è allo sbando. Questo è l’ennesimo episodio che conferma la necessità di una migliore concertazione tra forze dell’ordine e la categoria. Serve al più presto costituire un tavolo istituzionale di confronto, ma per tutta la città. Il Campidoglio però pensa più a distribuire il kit anti sbornia per insegnare come vomitare meglio ai ragazzi che hanno bevuto troppo“.
La versione della Questura
Proprio in questi minuti, è arrivato il comunicato della Questura e la discoteca, nel cuore della movida dell’Eur, resterà chiusa per i prossimi 10 giorni. “La chiusura temporanea, spiegano dalla Questura – si è resa necessaria al fine di interrompere l’escalation di episodi di violenza che si sarebbero verificati – all’interno e nelle adiacenze, a più riprese – sin dall’apertura del locale e dall’inizio degli eventi. Il provvedimento segue a una denuncia che un giovane avrebbe sporto al Comando Stazione Carabinieri di Roma Eur lo scorso 8 giugno, dove ha spiegato di essere stato aggredito la notte precedente prima verbalmente all’interno del locale e poi all’esterno, durante il deflusso, con calci e pugni. Un’aggressione che era culminata nell’accoltellamento ai danni del ragazzo, che aveva subito una ferita per la quale aveva riportato una prognosi di sette giorni”.
Dagli accertamenti condotti dai Carabinieri nelle ore immediatamente successive, nella stessa notte, due ragazzi avrebbero subito una rapina nel parcheggio adiacente al locale. “Un episodio che, tuttavia, come il precedente, non era stato segnalato alle Forze dell’Ordine né dal gestore né dagli addetti alla sicurezza che, nonostante si trovassero nelle immediate vicinanze – come confermato dalla visione delle immagini di videosorveglianza – non erano intervenuti” – spiegano dalla Questura, che ha ricostruito la grave escalation di episodi violenti verificatisi all’interno del locale nelle ultime due settimane. Da qui la decisione di sospendere la licenza e chiudere la discoteca con i sigilli, che sono stati apposti poche ore prima del concerto, dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri.