Roma, ciclabile ai Parioli, residenti ancora contro il Municipio: “Strada strozzata, disabili in trappola”

Roma, residenti di via panama in protesta, ancora una volta

Contenuti dell'articolo

Roma, a via Panama, nel cuore dei Parioli, la nuova ciclovia del Grab doveva portare mobilità sostenibile e turismo. Per molti residenti, invece, ha portato traffico, smog e pericoli. La strada, un tempo a tre corsie, oggi appare “strozzata” dai cordoli della pista ciclabile e dalle nuove banchine. Con auto in coda e clacson che rimbombano tra i palazzi signorili. Il clima è tesissimo. Comitati di quartiere contro il Municipio, Municipio che prova a difendere il progetto. Mentre il Comune viene chiamato a intervenire direttamente in un braccio di ferro che rischia di diventare un caso politico cittadino.

La commissione in strada e le assenze che pesano su Roma

Per provare a fare chiarezza, il presidente della Commissione Lavori Pubblici, Urbanistica e Mobilità del II Municipio, Marco Pineschi, ha portato la commissione direttamente in strada, sulla ciclovia. Un sopralluogo pubblico, con i residenti del comitato “Sos Panama” armati di metro per verificare le misure. A mancare, però, sono state le due figure chiave del Municipio: l’assessora alla Mobilità Valentina Caracciolo e l’assessora ai Lavori Pubblici Paola Rossi, entrambe invitate ma assenti. Una scelta che molti abitanti hanno vissuto come uno sgarbo istituzionale, proprio nel momento in cui chiedono di essere ascoltati su un intervento che ha cambiato radicalmente la viabilità del loro quartiere.

Cordoli maxi e carreggiata ridotta su via Panama, a Roma: i numeri che fanno discutere

Durante il sopralluogo, il nodo centrale è stato subito uno: le dimensioni dei cordoli. Secondo quanto riferito al Municipio, dovevano essere ridotti da 1,40 metri a un metro. Ma dalle misurazioni fatte in diretta dai residenti, quella riduzione semplicemente non c’è stata. «La mega pista e i cordoli hanno ristretto la strada a una sola corsia, con traffico, smog e difficoltà per i mezzi di soccorso», denuncia Rocco Guadioso di “Sos Panama”. Emblematico il punto del semaforo pedonale: dopo le correzioni, la carreggiata è passata da 4,63 metri a 4,40, cioè si è ulteriormente ristretta invece di allargarsi, alimentando ancora di più la rabbia dei residenti.

«Disabili bloccati e barriere architettoniche»: le storie dal quartiere Prati di Roma

Le contestazioni non arrivano solo dagli automobilisti. Una giovane residente e ciclista, Sofia, ha chiesto perché in via Panama siano stati installati cordoli “enormi” e su viale Castro Pretorio no. Pineschi ha risposto che i maxi cordoli servono a proteggere i ciclisti, vista la presenza di parcheggi lineari accanto alla pista. Ma la spiegazione non convince tutti. Donatella, un’altra abitante, propone i parapedonali al posto delle banchine extra-large. Paola, che vive con un familiare in carrozzina, racconta una conseguenza pesantissima: «Per colpa di questi cordoli non può più attraversare la strada, avete creato barriere architettoniche». Per l’ex presidente del XIII Municipio, Daniele Giannini, il restringimento colpisce in particolare proprio i disabili, con lavori «lontani dalle esigenze reali».

Il Municipio difende il progetto, ma chiede correttivi

Tra le proteste, Pineschi prova a tenere la linea dell’equilibrio. Ricorda che in via Panama esistevano addirittura tre corsie e che non aveva senso mantenerle tutte. Visto che il Grab è un progetto di respiro più ampio, con anche una forte vocazione turistica. Alcune correzioni, sottolinea, sono già state effettuate: poco prima di piazza Ungheria la carreggiata è stata ampliata a oltre sette metri. Dal Campidoglio, intanto, si muove il consigliere comunale di Italia Viva Valerio Casini, che annuncia una mozione in Comune. «Siamo a favore delle ciclabili – precisa – ma il II Municipio deve poter rappresentare le esigenze degli abitanti, come ha fatto il III sul “black point” di via Nomentana».

Le richieste dei residenti: stop ai lavori e due corsie vere

Sul tavolo restano le richieste formali del gruppo “Sos Panama”, messe agli atti della commissione dalla presidente Benedetta Contardi e da Guadioso. Il comitato chiede lo stop ai lavori. Lo spostamento dell’inizio della ciclovia da parco Rabin a via del Canneto per recuperare parcheggi. E che il tratto da piazza Cuba a piazza Ungheria passi sul lato del marciapiede. Come su viale delle Belle Arti. Obiettivo dichiarato: ripristinare due vere corsie su tutta via Panama, riducendo il marciapiede e ricavando stalli anche a spina di pesce. Lucio, un altro residente, propone il doppio senso di marcia su via Lisbona.

Piazza Ungheria, nuovo fronte caldo e Consiglio straordinario

La “passeggiata-sopralluogo” si chiude a piazza Ungheria. Ma le polemiche no. Qui la ciclovia, secondo il progetto di revisione anticipato dalla stampa, passerà sopra la centralina del gas e sulla nuova banchina Atac, da modificare ancora una volta. I residenti contestano un’ulteriore carreggiata ristretta che, denunciano, costringe chi deve svoltare su viale Romania a incolonnarsi nel traffico. Sul piano politico, Holljwer Paolo e Sandra Alessia Bertucci di Fratelli d’Italia annunciano di aver depositato, con gli altri consiglieri di opposizione, la richiesta di un Consiglio straordinario. Obiettivo: costringere il Comune a fare i conti con le proposte dei cittadini e decidere se questa ciclabile debba restare così com’è o essere profondamente ripensata.