Roma, cittadini di via Panama in protesta contro la ciclabile del GRAB: “Basta sprechi e caos” (VIDEO)

Ancora proteste contro le piste ciclabili e il Grab tanto amato dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Ieri mattina alle 8 i cittadini sono addirittura scesi in strada per protestare contro una delle più contestate ciclabili di Roma, quella di via Panama. Dove già esisteva una pista ciclabile ma, per seguire i progetti per la realizzazione del Grab con i fondi del PNRR, se ne sta realizzando un’altra accanto. “Spendendo milioni di euro, soldi dei contribuenti che dovremmo restituire all’Europa con gli interessi”, tuona Daniele Giannini, dirigente regionale della Lega e già presidente del Municipio Aurelio-Boccea.
Le proteste erano iniziate già da tempo, visto che per i cittadini i lavori per la costruzione di questa nuova pista, invece di risolvere i disagi, li stavano creando. Per i residenti, infatti, il tratto stava “distruggendo la viabilità di via Panama, togliendo posti auto davanti all’Università Luiss”. E, per cercare di “fermare lo scempio”, avevano anche inviato 500 PEC all’Ufficio mobilità del Campidoglio, senza però esito.

La protesta in strada
E ieri mattina, di lunedì, con il primo giorno di scuola, c’è stato il caos. I residenti sono scesi in strada per protestare. Alle otto si sono ritrovati in via Panama. E tra loro c’era anche Giannini. Tra genitori in ritardo e auto incolonnate, è esplosa la frustrazione di chi vede la propria strada diventare un esempio di malagestione.
“Sono contraria alla ciclabile, fatta in questo modo”, afferma una residente. “Il parco giochi dove giocano i bambini sarà invaso dallo smog”, rincara una signora. E un anziano: “Non c’è bisogno di rivoluzionare un’intera strada come sta succedendo”.
“Ci siamo riuniti per denunciare cosa sta succedendo nel quartiere – spiega Giannini – La follia di questa amministrazione comunale si sta realizzando proprio su via Panama, creando solamente più traffico, più inquinamento e gravi problemi ai residenti di questa zona. La genialità di questo progetto ha portato a file di auto ferme, residenti esasperati e spreco di soldi”.
Cittadini umiliati
“I cittadini si sentono umiliati da questa amministrazione – prosegue Giannini – ed è per questo che sono qui stamattina. Nessuno ha condiviso con loro il progetto. E il risultato è questo. I problemi sono aumentati. Questa è la soluzione che ha trovato il Comune di Roma sulla viabilità e sulla mobilità. Peggiorare le situazioni, aumentare il traffico e lo smog per realizzare una ciclabile che già esisteva. Guardate, in questo momento proprio il traffico che si sta creando, guardate qua, sono riusciti a creare il blocco totale.
“Via Panama era una strada di scorrimento e adesso invece è diventata una strada imbuto dove, come potete notare, le macchine per fare 100 metri ci mettono 10 minuti. Chiediamo smantellare quest’opera inutile che costerà tantissimo ai cittadini romani”, si lamenta una residente.
“I ciliegi giapponesi sono stati sostituiti con dei “perfetti cipressi”. Era una strada prestigiosa, adesso sta per diventare un viale del tramonto”, ironizza un’altra residente.
Critiche estetiche e pratiche
“Non c’è stata proprio trasparenza da parte del Comune di Roma. La cosa che noi contestiamo all’amministrazione Gualtieri è che in un paese civile cambiamenti così impattanti vengono prima annunciati, poi spiegati e condivisi con la cittadinanza, prima di imporli, invece qui siamo proprio all’imposizione. Parliamo quindi di democrazia e buonsenso. Qui esisteva già una pista ciclabile. Ora realizzarla in mezzo alla carreggiata, togliere dei cicli di parcheggi, bloccare il traffico. Noi non siamo contro i ciclabili, siamo contro i ciclabili realizzate male”, dichiara Giannini. Che poi rincara. “Via Panama è un esempio di ciclabile ideologica realizzata in maniera conflittuale contro il traffico veicolare”.
“Sono questi 400 metri da qua a Piazza Ungheria, dove peraltro una ciclabile già esiste, quella che vedete. Non c’è bisogno di rivoluzionare un’intera strada come sta succedendo per consentire una ciclabilità secondo i termini europei. Questa era una delle soluzioni che andava progettata, non sulla carta, ma venendo in loco”, spiega un cittadino. “Una delle cose su cui si vede il paradosso e l’ipocrisia è che la pista ciclopedonale che esisteva non andava bene, perché era ciclopedonale, quindi hanno voluto fare solo la pedonale. Però in questo tratto c’è la fermata dell’autobus, come vedete, e quindi in questo tratto torneranno sopra la vecchia ciclopedonale per poi arrivare un pezzo là. Quindi se non andava bene prima, perché va bene oggi per un tratto? Qui si scopre tutta l’ipocrisia e lo spreco di soldi, finalizzata a fare questa pista ciclabile su via Panama”, conclude Giannini.