Roma, cittadini in protesta all’Eur: scendono in strada e cercano di bloccare il taglio dei tigli. Abbattuto il primo albero (VIDEO)

È bastato poco per trasformare una mattina qualunque, a Roma, in una battaglia per la sopravvivenza degli alberi. A viale Europa, nel cuore dell’Eur, residenti e attivisti sono scesi in strada con un solo obiettivo: impedire il taglio di decine di tigli secolari, pronti per essere capitozzati e poi abbattuti. E ci sono riusciti. Le motoseghe, arrivate all’alba, non hanno nemmeno fatto in tempo ad accendersi. Al loro posto, voci indignate, cartelli e richiami agli uccelli che, in quelle chiome, hanno costruito i loro nidi.

Un fronte verde da Monteverde all’Eur
La protesta contro le potature selvagge non è un fulmine a ciel sereno. Già da giorni Monteverde era insorta per gli abbattimenti a viale dei Quattro Venti. Ora il testimone passa all’Eur, dove sono in programma 180 interventi su alberi, in buona parte tigli. Gli attivisti denunciano: ci sono nidi attivi e la stagione riproduttiva è in pieno svolgimento. A sostegno delle loro parole, video, fotografie e segnalazioni inviate a Comune, carabinieri forestali e persino alla Procura.
Protesta esplosa, ma l’abbattimento ha inizio
Lunedì 5 maggio, la situazione è esplosa. Gli operai, incaricati da Roma Capitale, si preparavano a iniziare i tagli. Ma la presenza dei cittadini li ha costretti a un passo indietro. I tecnici per diverse ore si sono limitati a fare sopralluoghi per verificare la presenza dei nidi. Nessuna lama è scesa. Nessun albero è stato mutilato. Almeno per le prime ore. Ma, verso le 11, il primo albero è caduto a causa delle motoseghe tornate in azione. E, come sostengono le associazioni presenti, all’interno c’era un nido.
E la situazione è tornata incandescente, con i cittadini, sopraggiunti da varie zone della Capitale, sempre più infuriati.
Cittadini e associazioni all’attacco: “Rispetto per il Regolamento del Verde”
Le richieste dei cittadini e delle associazioni sono chiare. Le realtà ambientaliste pretendono il rispetto del Regolamento del Verde di Roma Capitale, che vieta espressamente la capitozzatura e ogni tipo di intervento durante la nidificazione dell’avifauna. Non solo: si invoca un dialogo con l’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi e la creazione di una consulta cittadina sul verde urbano.
Nonostante le disposizioni ufficiali prevedano lo stop alle potature dal 31 marzo, le operazioni sono invece andate avanti fino a fine aprile, con una deroga concessa dal Dipartimento Ambiente. Ma i tagli, secondo i comitati, non possono essere giustificati: “Nel periodo marzo-luglio è vietato disturbare la fauna selvatica. Ci sono norme europee, oltre che locali, che lo stabiliscono chiaramente”, denuncia Stefano Deliperi del Gruppo d’intervento giuridico.
Il Comune si difende: “Interventi urgenti per alberi a rischio crollo”
L’amministrazione capitolina sostiene che gli alberi in questione appartengono alla classe D, ovvero a forte rischio di cedimento. Per questo, secondo l’assessorato, le potature e gli abbattimenti sono necessari per la sicurezza pubblica. Ma a destare sospetti è il fatto che le valutazioni di stabilità siano spesso affidate alle stesse ditte che eseguono i lavori. Un conflitto d’interessi che preoccupa cittadini e ambientalisti.
Il patrimonio verde di Roma in bilico
Tra Monteverde ed Eur, negli ultimi mesi, sono stati abbattuti quasi 150 alberi. Un numero impressionante, che alimenta le polemiche su una gestione del verde giudicata sempre più aggressiva. Intanto, il clima della Capitale cambia, le temperature salgono, e ogni albero perso è un colpo inferto alla salute della città.