Roma come non l’abbiamo mai vista: la mappa digitale che ricostruisce 300.000 km di strade

strade di Roma

La notizia è semplice, diretta e gigantesca: è nata la mappa delle strade dell’Antica Roma più accurata di sempre. Si chiama Itiner-e e ricostruisce quasi 300.000 chilometri di vie antiche, cioè il doppio di quanto gli studiosi pensassero finora. Non un aggiornamento qualunque, ma un ribaltamento totale del nostro immaginario: per la prima volta possiamo vedere come Roma teneva insieme un impero di 55 milioni di persone, dalla Britannia alla Siria.

Il progetto, guidato da Pau de Soto dell’Universitat Autònoma de Barcelona e pubblicato su Nature, è già un riferimento storico. Un lavoro monumentale che mette ordine in secoli di linee sbagliate, collegamenti inventati e percorsi tracciati “col righello” sulle mappe del passato. Ora quei tratti si rivelano per ciò che erano: approssimazioni. Itiner-e, invece, mostra l’Impero com’era davvero.

Perché le vecchie mappe di Roma non bastavano più

Per decenni abbiamo consultato il raffinato Barrington Atlas, ma la sua eleganza grafica nascondeva un limite enorme: quelle strade non seguivano la realtà. Montagne, fiumi, dislivelli? Spesso ignorati. Le vie sembravano autostrade lanciate nel vuoto. Belle, ma sbagliate.

La rivoluzione di Itiner-e parte da fonti storiche incrociate, dalla Tabula Peutingeriana all’Itinerarium Antonini, 8.388 pietre miliari decifrate e geolocalizzate, foto aeree, antiche carte militari, dati altimetrici, perfino immagini satellitari della Guerra Fredda e soprattutto un lavoro enorme: ogni strada ridisegnata a mano, seguendo il terreno vero, metro dopo metro.

Quando le vie sparivano nel nulla, i ricercatori hanno seguito i “fantasmi”: linee nei campi, campi agricoli ancora organizzati secondo la centuriazione romana, tracce che sopravvivono anche dove tutto è stato demolito.
E così è nata una mappa strade romane interattiva e verificabile punto per punto. Un archivio vivo, pronto a crescere.

Perché Itiner-e ci cambia la testa

La forza di questo progetto è nella sua utilità. Con Itiner-e possiamo calcolare tempi di percorrenza reali, rotte commerciali, costi di trasporto, spostamenti militari. Possiamo stimare quante ore servivano per far viaggiare un carico di grano dall’Egitto o una legione da una fortezza all’altra. Non più “giorni di marcia”, ma dati concreti.

E non è poco: questi numeri possono cambiare la ricerca su economia, conflitti e scambi nell’antichità. Non più un’Impero immaginato, ma un sistema funzionante, leggibile e misurabile.

Il dataset è open source: chiunque può contribuire, aggiungere, perfezionare. È una mappa del passato che ci mostra anche dove guardare nel futuro. Dove scavare. Dove cercare. Dove mancano ancora pezzi.

Perché, alla fine, Roma non ha costruito un impero con i palazzi: l’ha costruito con le connessioni.
E vedere quelle connessioni con questa precisione ci ricorda una cosa importante: la rete che davvero ha cambiato il mondo non era fatta di fibra ottica, ma di pietre, polvere e una volontà ferrea di collegare tutto.