Roma compra 32mila appartamenti da affittare ai redditi intermedi: Campidoglio lancia il Piano Casa

Roma, piazza del Campidoglio

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Roma compra 32mila appartamenti da affittare ai redditi intermedi: Campidoglio lancia il Piano Casa. Il Campidoglio lancia una manovra strutturale per rispondere a un’emergenza silenziosa: quella dei “redditi intermedi”, cittadini troppo poveri per accedere al mercato immobiliare ma troppo “ricchi” per ottenere un alloggio popolare. Con un obiettivo ambizioso – 31.815 appartamenti destinati a questa fascia entro il 2032Roma avvia il più grande piano di housing sociale mai tentato dalla Capitale. Dopo l’ok della giunta, manca solo il via libera dell’Assemblea capitolina. Il voto è atteso entro poche settimane, e potrebbe segnare una svolta per decine di migliaia di famiglie.

Il piano decennale: numeri e strategia

La bozza di delibera prevede numeri chiari. Dei quasi 32mila alloggi previsti, oltre 25mila sono già parte di iniziative avviate negli anni passati, ma serviranno comunque ulteriori 5mila unità abitative da individuare e acquisire. A completare il quadro, altri 1.353 appartamenti messi a disposizione da enti come Ater e Disco Lazio. I dati provengono dall’Osservatorio sulla condizione abitativa a Roma, attivato dalla giunta Gualtieri per mappare in modo preciso i bisogni della città. Il Piano Casa, tuttavia, esclude per ora la fascia “debole”, per cui sarebbero necessari altri 20mila alloggi: una sfida rimandata ma inevitabile.

Recupero, rigenerazione e niente nuovo cemento

Il Campidoglio punta su una strategia mista per raggiungere l’obiettivo: recupero di edifici degradati, riuso di immobili dismessi, rigenerazione urbana di intere aree, e in ultimo l’acquisto di abitazioni già esistenti. Il principio cardine resta uno: zero consumo di suolo.

L’amministrazione capitolina intende utilizzare esclusivamente terreni edificabili già di proprietà pubblica o riconvertire strutture esistenti, trasformandole in abitazioni. Aree dismesse o sottoutilizzate verranno ripensate per ospitare nuovi nuclei familiari, con l’obiettivo di costruire quartieri accessibili e sostenibili.

Addio al vincolo del 10% per i costruttori

Salta intanto una delle regole imposte dalla giunta Raggi, che obbligava i costruttori privati a destinare il 10% delle nuove abitazioni ai nuclei in emergenza abitativa. Una norma che, secondo quanto trapela dal Campidoglio, avrebbe di fatto paralizzato le convenzioni tra pubblico e privato, bloccando progetti e risorse. La nuova linea è quella di favorire la partecipazione degli investitori privati attraverso regole più flessibili, puntando a un equilibrio tra interesse pubblico e sostenibilità economica per le imprese.

Varianti urbanistiche per ampliare l’offerta

Nel pacchetto del Piano Casa rientra anche un’azione urbanistica decisiva: l’aggiornamento e la conclusione delle varianti ai piani di zona. Obiettivo: sbloccare nuovi insediamenti per l’housing sociale. I quartieri interessati sono numerosi e diffusi in tutta la città, da Rocca Fiorita a Muratella, passando per Massimina, Borghesiana Pantano, Osteria del Curato, Acilia Saline e Monte Stallonara. A Pietralata, invece, un progetto già definito attende solo l’avvio operativo. In questo modo, il Campidoglio intende diversificare l’offerta su tutto il territorio, evitando nuove concentrazioni di disagio.

Una nuova regia pubblica per l’housing sociale

Il piano prevede anche un cambiamento di metodo. La gestione degli alloggi destinati alla fascia intermedia sarà affidata a regole nuove, più trasparenti. L’accesso non sarà più affidato a logiche opache o discrezionali: si prevede la creazione di un portale dedicato dove presentare domanda, con criteri chiari e consultabili. Il Campidoglio vuole così mettere fine all’assenza di regole e avviare una politica dell’abitare orientata all’inclusione, alla sostenibilità e all’equità. Il Piano Casa segna un’inversione di rotta nella gestione del patrimonio abitativo pubblico, con l’obiettivo di ricostruire un welfare urbano che negli ultimi decenni era stato smantellato pezzo dopo pezzo.

Conclusione

Con oltre 30mila case in arrivo e una strategia urbana che guarda alla rigenerazione e alla trasparenza, Roma tenta di colmare un vuoto abitativo che ha colpito migliaia di famiglie rimaste per anni senza risposte. Il Piano Casa del Campidoglio non è solo un progetto edilizio, ma un tassello fondamentale per ridisegnare la giustizia sociale nella Capitale. Ora la palla passa all’Assemblea capitolina: se l’approvazione arriverà nei tempi previsti, Roma potrebbe presto diventare un laboratorio nazionale per l’housing sociale del futuro.