Roma, Comune torna in possesso di villa Glori, centro ippico moroso per 1,2 milioni di €

Roma, Polizia Locale a villa Glori

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Dopo anni di contenziosi e rinvii giudiziari, questa mattina Roma ha finalmente ripreso possesso dell’impianto ippico comunale di Villa Glori, in viale Maresciallo Pilsudsky. L’azione è stata condotta dal Dipartimento Sport del Comune, insieme al II Gruppo della Polizia di Roma. Culminata con la rimozione forzata del concessionario S.S.D. Lazio Equitazione.

Il motivo dell’intervento è chiaro: oltre 1,2 milioni di euro di debiti accumulati per canoni mai versati e per una sanatoria approvata nel 2006, che avrebbe dovuto regolarizzare un’occupazione senza titolo precedente. Ma nonostante le numerose opportunità offerte, la società non ha mai saldato quanto dovuto.

Roma, ricorsi e sconfitte: il Comune torna in possesso di villa Glori

La permanenza della Lazio Equitazione nell’impianto non è stata sostenuta da regolari pagamenti, ma solo da una lunga serie di ricorsi giudiziari. Tuttavia, anche il diritto ha infine dato ragione all’Amministrazione. Gli ultimi colpi di grazia per il concessionario sono arrivati con due pronunce decisive: luglio 2024, quando il Consiglio di Stato ha respinto l’ennesimo ricorso, e dicembre 2024, con la conferma della Corte d’Appello. Due verdetti inequivocabili che hanno spalancato la strada alla liberazione della struttura.

Un nuovo inizio per villa Glori

A garantire la continuità delle attività sportive e sociali sarà ora l’Asp Asilo Savoia, ente che già da anni gestisce con successo altri impianti comunali con un modello fondato su sport, legalità e inclusione. L’affidamento è temporaneo, ma sufficiente a garantire la regolare prosecuzione delle attività fino alla conclusione delle nuove procedure pubbliche per l’assegnazione della concessione.

Nel frattempo, Roma assicura che il percorso di legalità non si arresterà. L’impianto di Villa Glori è solo l’ultimo caso emblematico di una strategia più ampia, che punta a restituire ai cittadini gli spazi sportivi comunali indebitamente occupati.

Una strategia su più fronti

L’azione dell’Amministrazione non si ferma a Villa Glori. Nelle scorse settimane è stato recuperato anche l’impianto sportivo di via Aspertini, nel quartiere Torre Spaccata, già tornato sotto il controllo pubblico a inizio marzo 2025. Tra gli altri impianti riconsegnati al patrimonio comunale figurano anche il Galoppatoio di Villa Borghese (concessione decaduta nel 2017), l’ex Orange Futbolclub (fuori uso dal 2013) e il centro sportivo di via Aspertini a Torre Angela, abbandonato da ben 11 anni, con concessione decaduta nel 2014.

Il conto per la collettività è salato: oltre 10 milioni di euro di crediti accumulati tra mutui e canoni mai riscossi. Un danno economico grave per le casse pubbliche, che l’Amministrazione intende recuperare una struttura alla volta.

Obiettivo: legalità

Con il caso Villa Glori si conferma l’indirizzo intrapreso da Roma Capitale: contrastare con fermezza ogni abuso e sanare anni di gestione opaca degli impianti sportivi pubblici. Il principio è semplice: le regole valgono per tutti, anche per chi gestisce beni della collettività. Il ripristino della legalità non è solo una questione amministrativa, ma un atto dovuto verso i cittadini.

L’azione continuerà nelle prossime settimane con nuove operazioni già calendarizzate, secondo un piano preciso per riportare ordine, trasparenza e giustizia in un settore strategico per la qualità della vita urbana. Il messaggio è chiaro: chi non paga, lascia il campo.

Roma, villa glori post recupero – www.7colli.it