Roma, con il fucile minaccia il sindaco Gualtieri: “Hai buttato giù casa mia, ora tocca a te”

Via Arzachena

Musica gangsta balcanica, sguardo di sfida e un fucile da guerra stretto in mano. E la minaccia al sindaco di Roma Roberto Gualtieri. “Questo è per te, sindaco, e per la tua famiglia”. Così Silvio Hilic, che sui social si fa chiamare Silvio Silvietto, lancia un messaggio diretto al Primo Cittadino, dopo la demolizione delle ville abusive di via Arzachena, a Rocca Cencia, nel VI Municipio Le Torri. Un video che non lascia spazio ai dubbi: la sfida alle istituzioni è aperta, in pieno stile criminale. “Come ha buttato giù la nostra casa, io butterò la sua”, dice Hilic, cresciuto in quel fortino del clan sinti Komarov-Hilicic, una delle famiglie più temute di Roma Est, secondo le indagini dei carabinieri. Le stesse che negli anni hanno documentato rapporti con i Casamonica e un controllo radicato sul territorio.

Il blitz di via Arzachena e il messaggio di minacce sui social

Era il 28 ottobre quando le ruspe e le forze dell’ordine sono arrivate in via Arzachena. Due villette di lusso, con colonne dorate, busti, palme tropicali e arredi rococò, costruite senza alcuna autorizzazione e abitate da 33 persone appartenenti ai nuclei Komarov e Hilicic. Lo sgombero è avvenuto senza resistenza, ma evidentemente la rabbia covava sotto la cenere. E poche ore dopo è esplosa su Facebook, nel post di un’amica di Hilic. “Ecco cosa rimane della villa di questa mattina”. Centinaia di commenti, rabbia, minacce. Tra questi, quello di Silvio Silvietto. “Hanno levato un tetto a una famiglia con otto minori. Chi ha portato le forze dell’ordine a questo pagherà. Dio è grande”. Ma la furia social si trasforma presto in qualcosa di più grave. In un altro post, Hilic pubblica la foto di sé stesso con un fucile in mano, sullo sfondo del patio della villa ormai distrutta. Come se fosse una dichiarazione di guerra.

Le reazioni della politica

La minaccia a Gualtieri ha provocato un’ondata di solidarietà trasversale. Il presidente della Regione Francesco Rocca parla di “atto gravissimo”, condannando “ogni forma di intimidazione contro le istituzioni”. La segretaria del Pd Elly Schlein si schiera al fianco del sindaco: “Non è solo, siamo con lui nella lotta per la legalità”. E in serata arriva anche la risposta diretta del primo cittadino. “Le minacce non cambieranno nulla. Continueremo a lavorare per restituire ai cittadini gli spazi occupati dalla criminalità e rendere Roma una città più sicura e più giusta”.

Gli fanno eco gli assessori Tobia ZeviOrnella Segnalini e Pino Battaglia, tutti compatti nel ribadire lo stesso messaggio. Nessuna intimidazione fermerà la lotta per la legalità. Dal Campidoglio al Municipio VI, la linea è la stessa: “Chi crede di imporre con la violenza la propria legge deve sapere che Roma reagisce unita”, rimarca il minisindaco Nicola Franco. E Gualteri replica: “Le minacce non modificano di una virgola il nostro impegno per restituire legalità ai quartieri dimenticati”.