Roma, con punte da trapano e torce attorno alle auto dei turisti a Caracalla: tre denunciati

Roma, l’area archeologica delle Terme di Caracalla, uno dei siti più suggestivi della Capitale, è finita ancora una volta nel mirino dei ladri. L’altra mattina, in via Antonina, a due passi dai resti dell’antica Roma imperiale, tre uomini si aggiravano con fare sospetto tra le auto parcheggiate, molte delle quali appartenenti a turisti in visita alla Capitale. I tre si muovevano a piedi, scrutando l’interno degli abitacoli, probabilmente in cerca di valigie, borse, zaini o qualsiasi oggetto di valore lasciato incautamente in vista.
Ad accorgersi dei loro movimenti è stata una pattuglia dei Carabinieri della Stazione Roma Aventino, impegnata in un ordinario servizio di controllo del territorio. I militari, insospettiti dalla condotta dei tre, hanno deciso di intervenire.

Roma, l’auto a noleggio trasformata in base mobile
Il controllo ha portato a un’ulteriore scoperta. Poco distante, i Carabinieri hanno individuato un’autovettura presa a noleggio, risultata nella disponibilità del trio. All’interno del mezzo sono stati rinvenuti strumenti utilizzati comunemente per scassinare le auto.
Una punta da trapano, che consente di mandare in frantumi un finestrino con un solo colpo secco, e una torcia elettrica, impiegata per ispezionare i vani interni dei bagagliai attraverso le fessure tra cofano e carrozzeria. Un kit da ladri professionisti, pronto all’uso.
Le modalità lasciano pochi dubbi: i tre erano attrezzati per colpire in modo rapido, silenzioso e mirato, sfruttando le vulnerabilità dei veicoli parcheggiati e la distrazione delle vittime, spesso impegnate a visitare le bellezze di Roma.
Identità e denunce a Roma
Gli uomini fermati sono risultati domiciliati presso il campo nomadi di via Candoni, una delle aree più controverse della periferia romana, spesso associata a episodi di microcriminalità. Nessuno di loro ha saputo giustificare il possesso degli strumenti ritrovati. Per questo motivo, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Roma per il reato di possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. Secondo quanto previsto dal codice penale.
Oltre alla denuncia, è stato emesso nei loro confronti un ordine di allontanamento di 48 ore dall’area archeologica. Un provvedimento blando, che difficilmente potrà impedire loro di tornare nella stessa zona o in altre, magari più frequentate da turisti distratti.
Un fenomeno che non si arresta
Il caso delle Terme di Caracalla è solo l’ultimo di una lunga serie. La microcriminalità predatoria continua a colpire in tutta Roma, soprattutto nei pressi dei luoghi ad alta densità turistica. Le auto dei visitatori stranieri, spesso colme di bagagli, restano uno degli obiettivi preferiti. I controlli delle forze dell’ordine riescono a frenare solo in parte un fenomeno ormai radicato. Alimentato da gruppi organizzati e da una certa impunità di fatto, dovuta alla debolezza delle misure sanzionatorie.
A pagare il prezzo più alto, ancora una volta, sono i turisti e l’immagine della Capitale, sempre più associata a furti, raggiri e insicurezza.