Roma, controllori anche di notte sui bus Atac: così cambiano le serate dei romani (e il portafoglio di chi non paga)
Roma, Atac cambia marcia contro chi viaggia senza biglietto. Finora i controllori si vedevano solo nelle ore diurne, tra le 6:10 e le 20. Con il nuovo accordo interno, invece, i verificatori potranno salire a bordo anche in orario serale e notturno, grazie a turni aggiuntivi su base volontaria. Per i passeggeri questo significa una sola cosa molto concreta: prendere il bus la sera sarà più simile a farlo di giorno, con maggiori controlli e, di conseguenza, meno furbetti pronti a salire senza titolo di viaggio.
Cosa cambia per chi usa il bus la sera
Per chi rientra tardi dal lavoro, dall’università o da una serata con gli amici, la novità è soprattutto pratica. La probabilità di trovare controllori a bordo, nelle ore finora “scoperte”, crescerà. Chi è abituato da anni a rischiare la corsa gratis dovrà fare i conti con un sistema più strutturato di verifiche. Per gli utenti onesti, invece, aumenta la percezione di equità: chi paga il biglietto non avrà più accanto, o comunque molto meno spesso, chi viaggia a spese degli altri.
Più sicurezza a bordo: non solo biglietti
I controllori a Roma non servono solo a verificare abbonamenti e titoli di viaggio. La loro presenza a bordo, soprattutto nelle ore serali e notturne, ha anche un effetto di “deterrente” rispetto a comportamenti scorretti o molesti. Un bus con personale Atac presente è, per molti passeggeri, un luogo più sicuro: meno litigi, meno atti vandalici, meno tensioni. Soprattutto per chi viaggia da solo o in tratte periferiche, sapere che i controlli non finiscono al tramonto è un elemento importante di tranquillità.
Turni volontari e incentivi: come funzionerà per il personale
Per rendere possibile i controlli notturni senza peggiorare le condizioni di lavoro, Atac introdurrà turni volontari, accompagnati da compensi aggiuntivi. Si tratta di un sistema che punta a premiare chi accetta di coprire le fasce orarie più delicate, oltre alle indennità già previste per le sanzioni elevate. L’obiettivo dichiarato è chiaro: potenziare i controlli ma senza scaricare la pressione sul personale, cercando un equilibrio tra esigenze del servizio e tutele dei lavoratori.
Multe e meno evasione: cosa ci guadagna il servizio
Dietro la stretta sui “portoghesi” non c’è solo una questione di principio, ma di conti. Nel piano industriale, l’aumento dei ricavi da biglietti e multe è indicato come uno dei pilastri per garantire la tenuta economica dell’azienda. Ogni corsa non pagata è un pezzo di servizio in meno per tutti: meno risorse per rinnovare i mezzi, manutenerli, aumentare le frequenze. Ridurre l’evasione tariffaria significa, nel medio periodo, provare a difendere la qualità del trasporto pubblico in città.
Dove si concentreranno i controlli
I nuovi turni notturni non saranno distribuiti a caso. L’azienda punta a concentrare i controllori su linee e tratte dove il fenomeno dell’evasione è più evidente e frequente. Parliamo delle direttrici più utilizzate nelle ore serali, dei collegamenti con le zone della movida e delle aree periferiche dove da anni salire senza biglietto è quasi una “abitudine”. Le verifiche saranno monitorate con dati periodici, per capire dove il sistema funziona meglio e dove è necessario correggere il tiro.
In vista dello sciopero del 14 novembre: perché rispettare le regole conta
Sullo sfondo c’è anche un altro appuntamento importante per chi si muove con bus, metro e tram: lo sciopero del trasporto pubblico locale previsto a Roma per il 14 novembre. In una fase in cui il servizio rischia rallentamenti e riduzioni, il rispetto delle regole – a partire dal pagamento del biglietto quando i mezzi circolano regolarmente – diventa ancora più centrale. Ogni euro che entra nelle casse del trasporto pubblico è un investimento potenziale in frequenze, sicurezza e affidabilità per i giorni in cui, scioperi permettendo, la città deve continuare a muoversi.