Roma, coop in guerra per l’appaltone delle pulizie delle sedi della provincia: ma in Tribunale tutti felici tranne i cittadini… che pagano

Roma, la sede della Città Metropolitana di Roma all'Eur, in primo piano il sindaco Roberto Gualtieri

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Roma, è scoppiata una sorta di guerra giudiziaria tra le coop (ossia le cooperative) che si contendono l’appaltone per la pulizia delle sedi della ex provincia: ma in Tribunale la Città metropolitana di Roma rende tutti ‘felici e contenti’, forse tranne i cittadini che pagano. Nella Città metropolitana di Roma, quella che un tempo si chiamava Provincia, è scoppiata una vera e propria guerra giudiziaria – rigorosamente sotterranea e invisibile ai media e ai cittadini- tra cooperative. Il campo di ‘battaglia‘?

Quell’appaltone per la pulizia delle sedi della ex Provincia di Roma che fa gola a molte coop

I lotti dell’appaltone milionario per la pulizia degli immobili – ossia delle sedi – della Città Metropolitana di Roma. Un affare che fa gola a molti big del settore. In palio, del resto, ci sono contratti pluriennali per la manutenzione igienica di immobili che ospitano uffici, sedi istituzionali, scuole e strutture pubbliche utilizzate per gli scopi più svariati. Parliamo dell’Ente pubblico guidato dal sindaco Roberto Gualtieri e dal suo fedele vice, Pierluigi Sanna.

Coop contro Gualtieri, il ricorso che svela la guerra sotterranea tra i big delle pulizie di Roma

A innescare il caso è stato un ricorso – l’ennesimo – al Tar del Lazio presentato a gennaio da Coop S. che ha impugnato una determinazione dirigenziale con cui la Città Metropolitana aveva annullato in autotutela, a sua volta, due precedenti provvedimenti di aggiudicazione dei lotti 3 e 4 dell’appaltone pubblico, di maggio 2024. Una retromarcia che seguiva una precedente sentenza del Consiglio di Stato relativa ad un ulteriore ricorso di un altro operatore del settore insoddisfatto per la sua estromissione dall’appaltone.

Coop di Roma in guerra contro le scelte di Gualtieri

Attorno alla vicenda si muovono nomi stra-noti del sistema delle coop: C. L., C., C., L., C., C. Tutte cooperative con una solida presenza nel mondo degli appalti pubblici. Ma nessuna di queste si è costituita in giudizio per difendere l’annullamento della Città Metropolitana di Roma che, almeno sulla carta, le favoriva. Un silenzio assordante, che lascia aperti molti interrogativi. Solo F. S. – altra big del settore – e contro interessata, ha fatto sentire la propria voce in aula. Schierandosi contro C. e a fianco all’Amministrazione guidata da Gualtieri.

Il Consiglio di Stato cambia le carte, Gualtieri fa pace con le coop dentro e fuori dal Tribunale

A cambiare tutto sarebbe stata una sentenza del Consiglio di Stato del 18 aprile scorso. Una pronuncia che avrebbe spinto l’amministrazione capitolina a fare ancora una volta marcia indietro: il 22 aprile, la stessa Città Metropolitana, ha annullato il provvedimento oggetto del ricorso, ossia la sua precedente sospensione della determina di maggio 2024, dichiarando cessata la materia del contendere.

Tradotto: C. ha ottenuto ciò che voleva, senza neppure arrivare a una sentenza sul merito. Tutto si è chiuso con una stretta di mano in Tribunale e la compensazione delle spese processuali. È “venuto meno – scrivono i giudici nella loro sentenza del 29 aprile scorso – nel caso in esame, ogni profilo di litigiosità tra le parti. Quindi deve dichiararsi la cessazione della materia del contendere”.

Gualtieri tace sui media e social, pace è fatta in silenzio: tutti felici

Mentre le cooperative si sfidano a colpi di carta bollata, i dirigenti della Città Metropolitana e la politica che ha il potere di indirizzo e controllo su di essi fa un passo indietro o avanti, a seconda dei punti di vista. Il sindaco Gualtieri e il suo vice Sanna non commentano sui social o sui media. Ma è proprio questo silenzio a sollevare dubbi. Possibile che in una partita da milioni di euro, con centinaia di lavoratori coinvolti e un servizio pubblico essenziale in ballo, tra ricorsi e contro ricorsi, nessun rappresentante istituzionale senta il dovere di chiarire pubblicamente lo stato dell’arte?

Ai cittadini di Roma non resta che pagare le tasse (e l’appaltone)

Per ora, il Tar ha chiuso il ‘fascicolo pulizie’ delle innumerevoli sedi della Città Metropolitana di Roma. Ma il sistema degli appalti resta un terreno minato. Dove trasparenza e interesse pubblico continuano a essere evocati più a parole che, forse, nei fatti. Fino, certo, al prossimo ricorso dell’ennesima coop che ruota attorno a Roma e provincia che rimescolerà, ancora e di nuovo, le carte sul tavolo. Ma una cosa è certa, in ogni caso: a pagare il conto delle pulizie e non solo, alla fine, sono sempre e solo i cittadini che… pagano le tasse!

Roma, una delle sedi dell’Eur della Città Metropolitana di Roma, nel complesso costruito dal Gruppo Edile Parnasi