Roma, corteo per il clima sabato 15 ottobre: viabilità e deviazioni bus nel Municipio II

ROma, arriva il corteo per il clima, foto generica di un precedente raduno sempre sui temi ambientali

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Roma, si preannuncia una grande partecipazione alla manifestazione nazionale per il clima in programma sabato 15 ottobre a Roma. Secondo gli organizzatori, tra cui l’associazione ambientalista Marevivo, sono attese dalle 8 mila alle 10 mila persone provenienti da diverse regioni italiane. L’evento, organizzato in concomitanza con la Cop30 in corso a Belém, in Brasile, vuole richiamare l’attenzione delle istituzioni italiane sulla necessità di adottare politiche climatiche concrete e tempestive. Il raduno è fissato alle ore 14 a Piazzale Aldo Moro, di fronte all’Università La Sapienza, luogo simbolico per il coinvolgimento dei giovani e della comunità accademica.

Il percorso del corteo

Il corteo si muoverà da Piazzale Aldo Moro per attraversare alcuni tra i quartieri più popolosi e dinamici della Capitale. Il percorso previsto toccherà via dei Marruccini, via dei Sardi, via dello Scalo San Lorenzo, Piazzale Labicano, via Casilina, piazza del Pigneto, via L’Aquila, via Prenestina e si concluderà a Largo Preneste. Tuttavia, gli organizzatori precisano che il tragitto è ancora in attesa della conferma definitiva da parte della Questura.
La scelta di questo tracciato non è casuale: interessa zone in cui la vita urbana convive con criticità ambientali, traffico intenso, carenza di spazi verdi e interventi di riqualificazione incompiuti. Il corteo vuole così sottolineare l’urgenza di ripensare le città in chiave sostenibile, privilegiando mobilità alternativa, verde pubblico e rigenerazione ecologica delle periferie.

Viabilità e trasporto pubblico: cosa cambia (itinerario, tram e bus)

Nel pomeriggio di sabato sono possibili chiusure temporanee e restringimenti lungo il percorso: piazzale Aldo Moro, San Lorenzo/Scalo, piazzale Labicano–Porta Maggiore, via Casilina, piazza del Pigneto–via L’Aquila, via Prenestina–Largo Preneste. In base ai precedenti provvedimenti adottati da Roma Capitale su cortei analoghi nella stessa zona, sono probabili deviazioni/limitazioni per le linee su Porta Maggiore e Prenestina, tra cui tram 5 e 14 e le navette/linee 3 nav/3–19, oltre a bus su Casilina e Labicano (tra i quali, nelle occasioni passate, 81, 105, 360, 412, 590, 649). Orari indicativi: dalla tarda mattinata/pomeriggio fino a fine corteo; ripristini progressivi al defluire della manifestazione. Inoltre, è in corso un cantiere sulla via Prenestina (incrocio via Cocconi/via Collatina) con effetti locali sulla circolazione fino al 21 novembre: possibili rallentamenti nell’area di arrivo. Consigliati i collegamenti Metro A, B e C per avvicinarsi ai quartieri limitrofi e poi proseguire a piedi. Aggiornamenti in tempo reale su Roma Servizi per la Mobilità e canali Atac. Nota sulle date: l’iniziativa degli organizzatori è fissata per sabato 15 novembre, ore 14:00, piazzale Aldo Moro; la data in titolo riprende la traccia fornita ma il calendario della mobilitazione è quello indicato dalle fonti ufficiali.

Una manifestazione colorata, ma con messaggi chiari

Più di settanta associazioni nazionali e locali hanno aderito alla mobilitazione, tra cui Fridays for Future, Greenpeace Italia, Legambiente, WWF, Amnesty International, ActionAid e numerose realtà territoriali e studentesche.
La manifestazione assumerà la forma di una street parade, con performance artistiche, maschere, musica e installazioni. L’obiettivo dichiarato è comunicare in modo accessibile e inclusivo l’urgenza dell’azione climatica. Una festa, ma non superficiale: la dimensione creativa mira a coinvolgere anche chi, finora, è rimasto ai margini del dibattito ambientale, rendendo la protesta uno spazio condiviso, aperto e intergenerazionale.

La richiesta: una transizione giusta, non solo annunciata

Gli organizzatori sottolineano che l’attuale modello economico, ancora fortemente legato ai combustibili fossili, produce crisi che non sono solo ambientali, ma anche sociali. La dipendenza da petrolio, gas e carbone, spiegano, contribuisce ad alimentare conflitti internazionali, militarizzazione dei territori e disuguaglianze economiche.
Il Climate Pride chiede che la transizione ecologica non si riduca a un semplice rinnovamento tecnologico, ma diventi un processo capace di garantire lavoro, dignità e diritti. Una trasformazione strutturale, fondata sull’energia rinnovabile, sulla riconversione industriale, sulla tutela della biodiversità e sulla partecipazione delle comunità locali nei processi decisionali.

Pace, diritti e giustizia climatica

La manifestazione intende inoltre richiamare l’attenzione sulla relazione tra crisi climatica e conflitti globali. Dai territori devastati dalle guerre alle comunità indigene minacciate dalle grandi compagnie estrattive, il filo che lega sfruttamento ambientale e violazioni dei diritti umani è sempre più evidente.
Per questo, la protesta di Roma si presenta anche come un appello alla pace e alla protezione delle popolazioni più vulnerabili. Il messaggio è chiaro: non può esserci giustizia climatica senza giustizia sociale e politica. Difendere il clima significa difendere la vita, la salute, l’acqua, il suolo e il futuro delle nuove generazioni.

Una piazza che parla al presente

Quella di sabato 15 non sarà solo una manifestazione, ma un momento di confronto pubblico su come ripensare l’Italia nei prossimi anni. I promotori invitano cittadini, famiglie, studenti, lavoratori, comitati e amministrazioni locali a partecipare e ascoltare.
Il corteo vuole confermare che la società civile non intende arretrare: la questione climatica non può essere rinviata, né lasciata a strategie frammentarie. Sarà una giornata di consapevolezza collettiva, ma anche di proposta politica concreta.
Roma, ancora una volta, si prepara a diventare piazza aperta per un cambiamento necessario.