Roma, cresce ancora lo staff della Giunta Gualtieri: la vicesindaco ha un nuovo collaboratore

Roma, sullo sfondo il Campidoglio, in primo piano il sindaco Roberto Gualtieri e il vice Scozzese, con delega al Bilancio

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Roma, c’è un atto amministrativo fresco di Campidoglio che racconta, senza troppi giri di parole, una cosa precisa: lo staff politico della Giunta Gualtieri si allarga ancora. 19 dicembre, delibera 491: riguarda l’ufficio di diretta collaborazione della vicesindaca e assessora con delega al Bilancio, Silvia Scozzese. Tradotto: la squadra che lavora a stretto contatto con lei si arricchisce di un nuovo e ulteriore tassello. Il nome è scritto lì, chiaro: A. B.

Chi è il nuovo collaboratore e che tipo di incarico riceve

Il documento della Giunta Gualtieri dice l’essenziale: B. entra con un rapporto di lavoro “a tempo pieno e determinato”. Quindi non parliamo di un supporto occasionale o di qualche ora alla settimana: è un incarico pieno, con un contratto a termine, fino a fine mandato, che si concluderà con le elezioni 2027. E soprattutto è uno di quegli incarichi che ruotano attorno alla fiducia politica: una figura scelta per stare dentro la macchina decisionale, vicino alla vicesindaca, dove si maneggiano dossier, agenda, contatti, priorità. La Giunta vota e approva all’unanimità, e lo rende subito operativo.

Il punto politico: nel testo non c’è lo stipendio (e questa è la notizia)

La delibera stabilisce che al dottor A. B. vada un trattamento economico annuo lordo di 28.000 euro, tredicesima inclusa, oltre agli oneri a carico dell’amministrazione e all’IRAP. In pratica, la parte “base” è circa 26 mila euro lordi (area funzionari, personale non dirigente), a cui si aggiunge un emolumento unico di circa 1.000 euro, che comprende anche i compensi per lo straordinario. Non siamo davanti ai super-stipendi da prima pagina, ma il punto resta politico: un altro tassello nello staff, con un costo certo e continuativo per tutto l’anno.

Il déjà-vu: ad agosto due ingressi e un conto annuo pesante

Se questa storia suona familiare è perché non è la prima puntata. Ad agosto 2025, come da noi già ricostruito, il Campidoglio aveva messo mano allo staff del sindaco Roberto Gualtieri con due nuovi ingressi nel Gabinetto: Giovanni Paris e Stefano Costantini. Anche lì i numeri erano espliciti e facevano rumore: uno stipendio oltre i centomila euro annui, l’altro attorno ai 45mila. E nello stesso periodo anche un assessore, Veloccia, aggiungeva un collaboratore. Il messaggio, visto da fuori, era chiaro: la squadra politica si rafforza e i costi aumentano.

Aprile 2025: aumenti e stipendi “da dirigente”, con un caso che raddoppia

Poi c’è l’altra puntata, ancora precedente, quella di aprile: che avevano portato a i rialzi pesanti degli stipendi di collaboratori di staff della giunta unnalzati fino a raggiungere su livelli paragonabili a quelli delle fasce alte dell’amministrazione. Il caso simbolo è quello di una collaboratrice passata da 32mila a 61mila euro annui: un salto che, inevitabilmente, diventa benzina per polemiche e opposizioni.

La domanda finale: più staff vuol dire più risultati o più politica?

E così si arriva a dicembre, con il nuovo ingresso nello staff della vicesindaca Scozzese. Nessuno sta dicendo che non si possa fare: il Campidoglio lo prevede, è uno strumento che la politica usa. Ma il punto è un altro, ed è molto semplice: se lo staff cresce, i romani vogliono capire perché cresce. Perché fuori dai palazzi Roma continua a fare i conti con problemi che non aspettano delibere: trasporti, decoro, manutenzione, tempi, servizi che arrancano.

E allora ogni nuova nomina diventa una domanda pubblica: è un investimento utile o un pezzo in più della macchina politica in vista del futuro? La risposta, se si vuole evitare la solita sfiducia, dovrebbe stare nei numeri e nei risultati. Non nelle formule ‘magiche’ pre-natalizie per allargare ancora lo staff della Giunta Gualtieri.