Roma, crescono i branchi di lupi nella riserva del Litorale: 11 cuccioli nati nel 2024

Lupo sempre più presente nel litorale romano, intensificate le attività di monitoraggio per comprendere l’evoluzione nelle zone della Capitale. Parliamo di molte aree naturali tra Castel di Guido, Maccarese, Torrimpietra, Fregene e Aranova dove la sua presenza è ormai stabile. A studiare il fenomeno insieme ad un gruppo di lavoro, Marco Antonelli, referente a grandi carnivori dal WWF Italia e coordinatore delle attività di monitoraggio lupo per la Lipu.
Undici cuccionli nati nel 2024
Un caso in stretto monitoraggio, tant’è che ad oggi si stanno monitorando due branchi nella Riserva del Litorale, ognuno dei quali ha un territorio esclusivo. Nell’Oasi Lipu di Castel Guido, per esempio, sono state 8 le cucciolate accertate dal 2017 al 2024, con cinque cuccioli nati in quest’ultimo anno. L’altro branco, invece, si è formato da pochi mesi e gravita nell’Oasi WWF di Macchiagrande tra Aranova, Fregene e Maccarese. «Il lupo ha trovato condizioni idonee nelle riserve naturali e nelle campagne romane – commenta Antonelli – si tratta di aree rifugio, perlopiù boschive, piene di risorse alimentari. Tra le prede più appetibili ci sono i cinghiali e i daini, in alcuni contesti agricoli, anche la nutria, una nuova preda mai segnalata nei decenni scorsi».


FOTO: WWF-LIPU Fototrappola Castel di guido
Tantissimi avvistamenti di lupi
La loro presenza nel territorio è ormai una certezza da nord a sud del litorale. E gli avvistamenti, di certo non mancano, tant’è che proprio la scorsa settimana è stata segnalata la sua presenza tra Maccarese Fregene. Ma non solo, anche al Parco di Veio, la Riserva della Marcigliana, i Castelli Romani e persino nelle aree urbane periferiche, come Porta di Roma e Labaro. Negli anni diverse segnalazioni anche nella riserva di Decima Malafede, a Castel Porziano, Pratica di Mare, Lido dei Pini, Divino Amore fino addirittura al Raccordo in località Mezzocamino.
Una presenza «molto positiva»
Gli esperti definiscono la presenza «molto positiva» dal punto di vista ecologico e ambientale proprio perchè, l’animale, da buon predatore, svolge un importante ruolo nell’ecosistema. «Il lupo non rappresenta un pericolo per la nostra incolumità – informano da Lipu e Wwf – in quanto è lui a temere l’uomo», tant’è vero che «il suo principale adattamento per evitare gli incontri con la nostra specie è muoversi prevalentemente di notte. La sua elusività va rispettata e tutelata. Da evitare però, per qualunque motivo, l’alimentazione diretta e la messa a disposizione di materiale organico di qualsiasi genere per non cambiare i naturali comportamenti di questi animali».
«Il lupo salta, scavalca, scava sul terreno, è incontrollabile – spiega Pietro Frasca, titolare de Il vecchio ovile di Lido dei Pini, che negli ultimi anni si è ritrovato con un centinaio di pecore sbranate – Non avrei mai creduto che i lupi potevano arrivare nei centri urbani, dopo il dna effettuato sulle carcasse delle mie pecore mi sono dovuto ricredere».

FOTO: WWF – LIPU Fotrappola Maccarese
Comportamenti e giuste tecniche di prevenzione
Fondamentale, però, adottare corretti comportamenti per mitigare ogni tipo di “conflitto” come ad esempio la corretta gestione del bestiame domestico da un lato e dei cani dall’altro, che vanno tenuti al guinzaglio durante le passeggiate in natura e mai tenuti legati a catena in cortili esterni durante le ore notturne. La coesistenza tra lupo e uomo è possibile. «Basta adottare corretti comportamenti e giuste tecniche di prevenzione – conclude Antonelli – Per gli allevatori consigliamo l’utilizzo di cani da guardiania, come i pastori maremmani abruzzesi. Importante anche prevenire gli attacchi con ricoveri notturni per il bestiame».

FOTO: WWF – LIPU Fotrappola Maccarese