Roma, crollo alla Torre dei Conti: indagati 3 architetti e un ingegnere

Crollo Torre dei Conti

Crollo della Torre dei Conti, la Procura di Roma ha iscritto i primi quattro nomi sul registro degli indagati. Si tratta di tre architetti e un ingegnere. Il sospetto è che qualcosa, nella valutazione dei rischi strutturali, possa non aver funzionato come avrebbe dovuto.

La Procura indaga su progettazione, appalto e sicurezza

Secondo i magistrati romani, i quattro tecnici avrebbero firmato il progetto di ristrutturazione e predisposto la struttura dell’appalto che diede il via ai lavori sul monumento medievale. Un intervento considerato necessario ma anche estremamente delicato, vista la fragilità della torre, più volte segnalata negli anni come uno dei punti critici del centro storico. L’ipotesi di reato è pesante: omicidio colposo e disastro colposo. Nel crollo, lo scorso settembre, ha perso la vita Octav Stroici, operaio romeno di 66 anni, travolto mentre era al lavoro all’interno del cantiere.

Per i procuratori aggiunti Antonio Di Maio e Giovanni Conzo, insieme ai sostituti Mario Dovinola e Fabio Santoni, la domanda chiave è una: quel progetto era davvero sicuro? E, soprattutto: tutte le fasi di validazione, controllo e verifica dei rischi sono state eseguite correttamente?

Subito dopo il crollo, ci sono stati giorni di paura e polemiche. Non solo per la tragedia che ha portato alla morte di Stroici, ma anche per le condizioni di sicurezza del cantiere e per le scelte legate alla nuova vita della torre. Tra le prime ipotesi circolate c’era perfino quella dell’abbattimento. Una strada poi scartata. Alla fine si è optato per un nuovo intervento di restauro con una destinazione d’uso turistica: punto informazionicaffetteria e terrazza panoramica. Una scelta che non ha convinto tutti. Venticinque accademici dei Lincei l’hanno giudicata poco compatibile con il valore storico dell’edificio.

Appalto PNRR sotto la lente: “Verificare ogni passaggio”

L’appalto contestato rientrava tra gli interventi finanziati con i fondi del Pnrr. Una commessa che includeva l’intero ciclo operativo: progettazionedirezione lavori, sicurezza e gestione delle fasi di cantiere. Ora l’obiettivo degli inquirenti è capire se, lungo quella catena, ci sia stato un errore, un’omissione o una valutazione sottostimata della reale fragilità della struttura. Tutti elementi che potrebbero aver contribuito al cedimento che ha ucciso l’operaio 66enne.

Le verifiche puntano anche a chiarire se siano stati rispettati i protocolli di sicurezza, i controlli preventivi e i passaggi burocratici necessari per autorizzare un intervento su un edificio così delicato. Le risposte sono ancora aperte. Ma una certezza già c’è: il crollo della Torre dei Conti non è stato un incidente “imprevedibile” e oggi la Procura vuole sapere chi, e dove, avrebbe potuto evitarlo.