Roma, crollo alla Torre dei Conti: morto dopo 11 ore di agonia Octay Stroici. Sequestrato il cantiere
Lo avevano estratto vivo. E la speranza, per tutti, era che si salvasse. Ma per Octay Stroici, l’operaio romeno rimasto per 11 ore sotto le macerie nel drammatico crollo alla Torre dei Conti, non c’è stato il lieto fine. È morto poco dopo. Mentre lui lottava per restare in vita, altri quattro colleghi erano riusciti a mettersi in salvo. Stroici, invece, è rimasto schiacciato dalle travi per oltre 11 ore, parlando fino all’ultimo con i soccorritori che, pur di raggiungerlo, hanno scavato anche a mani nude. Ricoverato in condizioni disperate, il suo cuore ha ceduto poco dopo l’arrivo in ospedale.
Cantiere sequestrato e aperta inchiesta per disastro colposo
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo con l’accusa di omicidio colposo e disastro colposo. A coordinare le indagini è il pm Mario Dovinola, che ha già disposto i primi sopralluoghi con la polizia giudiziaria della sezione infortuni sul lavoro. Il cantiere è stato posto sotto sequestro dai carabinieri, e nelle prossime ore sarà affidata una consulenza tecnica per capire cosa abbia provocato il cedimento strutturale.
Intorno alle 13 di ieri, mentre i soccorritori erano ancora al lavoro, una nuova porzione della torre è crollata, sollevando una nube di polvere e mettendo a rischio chi era impegnato nelle operazioni. Un vigile del fuoco è rimasto ferito agli occhi ed è stato trasportato all’ospedale Oftalmico.
Chi era la vittima
Octay Stroici, operaio romeno di 66 anni, era nato nato a Suceava, in Romania. Viveva da molti anni in Italia, a Monterotondo, con la moglie e i figli. Era un gran lavoratore e amava il mare: aveva infatti scelto proprio il mare come sfondo per la sua foto con la moglie da mettere sul suo profilo Facebook. La moglie, appena saputo che era il suo Octay ad essere intrappolato nel crollo, è corsa in largo Corrado Ricci ed è rimasta lì fino a quando non hanno estratto il marito. Prima la speranza, nel vederlo vivo. Poi la tragedia.
Le testimonianze: “Ho visto un uomo cadere dal palazzo”
“Ho sentito un boato, ho alzato la testa e ho visto un operaio cadere”, , racconta una cameriera di un ristorante affacciato su via del Colosseo. Il suo racconto conferma la violenza del crollo, che ha scosso l’intera zona dei Fori Imperiali, ancora adesso blindata dalle forze dell’ordine. In passato la struttura, oggi pericolante, era già finita al centro di sgomberi per occupazioni abusive. Ma da mesi ospitava un cantiere per lavori di consolidamento, affidato a una ditta con sede nel quartiere Prati. Il crollo di via Corrado Ricci riporta al centro dell’attenzione un problema mai risolto: quello della sicurezza sul lavoro. Ogni giorno, in Italia, operai come Octay Stroici salgono su impalcature o entrano in cantieri dove basta un errore o una negligenza per perdere la vita.

