Roma, dai cartelloni pubblicitari abusivi al traffico illecito di rifiuti: scardinata intera rete, diversi sequestri e 9 indagati (FOTO)

Traffico illecito di rifiuti a Roma

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Una struttura piramidale, così è stata definita dalla Polizia Roma Capitale quella di un gruppo di 9 persone che agiva nella Capitale relativamente al traffico illecito di rifiuti mediante l’affissione di cartelloni pubblicitari come svuota cantine. A seguito di lunghe indagini, appostamenti e controlli, gli agenti hanno denunciato 9 persone ed effettuato diversi sequestri tra mezzi e proprietà. Scardinata in una maxi operazione un’intera rete.

L’ordinanza del Tribunale di Roma

La Polizia Locale di Roma Capitale, in data 31 luglio 2025, ha dato esecuzione a specifica ordinanza di applicazione di misure reali emesse dal Tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma, con la quale era stato disposto il sequestro preventivo di nr. 5autocarri (utilizzati per la raccolta ed il trasporto abusivo di rifiuti di terzi), nonché di due aree con annessi fabbricati, illecitamente utilizzate per il deposito e la gestione di rifiuti. Le operazioni hanno ricompreso anche l’esecuzione di perquisizioni delegate a carico delle sedi aziendali delle imprese coinvolte nelle indagini con conseguente sequestro di quanto oggetto di ricerca.

9 indagati

Le indagini hanno portato alla denuncia di 9 9 soggetti ritenuti responsabili in concorso tra loro, del delitto di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, messa in atto mediante l’esecuzione di molteplici condotte indipendenti, con allestimento di mezzi e mediante azioni continuative organizzate, finalizzate a ricevere, trasportare, cedere e smaltire o comunque gestire illegalmente ingenti quantitativi di rifiuti urbani e speciali, pericolosi e non ricevuti da produttori terzi.

Cartelli gialli abusivi

Tutto è cominciato nell’agosto del 2024 quando la Polizia Roma Capitale del NAD, ha avviato una indagine relativamente alle azioni di deturpamento e imbrattamento della segnaletica stradale, degli arredi cittadini e di edifici pubblici e privati con affissioni pubblicitarie illegali. I cittadini hanno contribuito con le segnalazioni continue di queste affissioni ovunque a Roma. Questi cartelli gialli erano stati affissi da soggetti non meglio indentificati operanti nel settore dei traslochi e degli svuota-cantine, che in tal modo reclamizzavano la propria attività di “trasporto e facchinaggio”, unitamente a quella di “smaltimento” (illecito) di rifiuti, al fine di procacciarsi i clienti, quali produttori iniziali di rifiuti.

Videosorveglianza e appostamenti

Nella prima fase delle indagini, gli agenti della locale hanno documentato le attività illecite attraverso l’osservazione e il monitoraggio. A seguito di ciò gli agenti hanno individuato due organizzazioni imprenditoriali, legate tra loro, facenti capo rispettivamente ad un cittadino italiano titolare di ditta individuale operante nel settore dei traslochi e svuota-cantine e ad un cittadino di nazionalità extra-U.E. titolare di ditta individuale di “svuota-cantine” a cui aderivano gli altri indagati. Nella seconda fase investigativa, gli accertamenti sono proseguiti sotto l’impulso della Procura della Repubblica di Roma (titolare del fascicolo d’indagine il PM dott. Giorgio Orano), consentendo il ricorso a mirate tecniche di videosorveglianza e paralleli servizi di appostamento, osservazione, pedinamento strumentale e controllo, a carico degli attuali indagati.

Struttura piramidale a capo del traffico illecito di rifiuti a Roma

Dopo aver raccolto le prime informazioni gli agenti hanno delineato il primo quadro della situazione. Il gruppo era organizzato con una struttura piramidale con ruoli specifici dei vari componenti. Grazie a queste attività la Polizia Roma Capitale ha ricostruito l’intera fase del ciclo di digestione illegale dei rifiuti e quindi l’intera filiera clandestina, nonché il modus operandi dei vari soggetti coinvolti. In particolare gli agenti hanno evidenziato il ruolo apicale ricoperto dal L.R. della ditta di trasporti e facchinaggi, con il contributo dei propri dipendenti e del titolare di altra impresa individuale con sede in Roma e operante anch’esso nel settore degli svuota-cantine.

Stoccaggio dei rifiuti a cielo aperto a Roma

Nel corso degli accertamenti gli agenti hanno scoperto il sistematico utilizzo di due porzioni immobiliari di cui i predetti soggetti avevano esclusiva disponibilità. In entrambe le aree venivano stoccati i rifiuti abusivamente e a cielo aperto. Il materiale era ingente con rifiuti di varia tipologia, collocati in gran parte a terra, a diretto contatto con il suolo sottostante, dove venivano sottoposti a lavorazioni di separazione e selezione per la successiva commercializzazione delle frazioni metalliche con valore economico e ad operazioni di smaltimento delle parti prive di valore.

Trasporti illeciti

Gli agenti della locale hanno inoltre documentato le operazioni di raccolta e trasporto dei materiali tramite mezzi aziendali privi delle prescritte iscrizioni all’Albo Nazionale Gestori Ambientale, con realizzazione di depositi abusivi di rifiuti, non conformi alle leggi in materia ambientale, per di più con omessa adozione dei presidi ambientali necessari e prescritti ai sensi della vigente normativa regionale sulla tutela delle acque. Tale sistema, del tutto illegale, ha consentito agli attuali indagati di ottenere illeciti profitti, in parte costituiti dai corrispettivi economici ricevuti dai clienti per il prelievo oneroso dei rifiuti, (ciò peraltro in assenza di qualsiasi tracciabilità ambientale che fiscale), in parte derivanti dal risparmio dei costi che avrebbero dovuto sostenere per il regolare esercizio delle attività di raccolta, trasporto e gestione dei rifiuti, nonché per il necessario adeguamento normativo delle strutture aziendali.

Pubblicità abusiva

Notevole anche il risparmio ottenuto in relazione alle forme di pubblicità abusiva adottate, unitamente a quello derivante dalle spese non sostenute per il regolare smaltimento dei rifiuti. Attraverso queste azioni, il titolare dell’impresa di traslochi e smaltimenti, un cittadino italiano di anni 45, era in grado di proporre alla potenziale clientela, attirata mediante le suindicate forme di pubblicità abusiva, servizi di trasloco e di smaltimento, a prezzi particolarmente vantaggiosi, rispetto ad altre aziende del settore che nel rispetto delle regole erano costretti a costi aziendali certamente maggiori. Grazie a questa forma di concorrenza sleale, egli poteva appropriarsi illegittimamente di spazi di mercato ovvero della clientela delle imprese concorrenti.

Sequestri

Ad esito dell’esecuzione delle misure cautelari reali richieste dall’Autorità Giudiziaria, eseguite congiuntamente dal personale di polizia locale del Nucleo NAD, della U.O. SPE (Sicurezza Pubblica ed Emergenziale) e del Nucleo di Polizia Giudiziaria del Comando Generale, sono scattati i sequestri di: 5 autocarri utilizzati per la raccolta ed il trasporto illecito di rifiuti, con i rispettivi carichi di rifiuti, delle 2 porzioni immobiliari di circa 1000 mq, interessate dagli illeciti ambientali, nonché delle attrezzature aziendali utilizzate per il perfezionamento delle attività imprenditoriali illegali, e di ingenti quantitativi di rifiuti urbani pericolosi e non.

Tipologia di rifiuti

Tra i rifiuti vi erano: ingombranti, apparecchiature elettriche ed elettroniche, materiali compositi derivanti da attività di demolizione di arredi, ammassati in modo caotico su terreni privi di pavimentazione e in carenza dei necessari presidi ambientali, con correlato rischio di contaminazione delle matrici ambientali e a rischi d’innesco d’incendio.