Roma, dai “salotti” in strada ai fuochi d’artificio tra i palazzi, sabato la protesta contro il degrado a Don Bosco
 
                    Dopo settimane di segnalazioni e fotografie che raccontano meglio di mille parole lo stato di abbandono del quartiere, i cittadini si preparano a scendere in piazza. Sabato 25 ottobre 2025, alle 16:30 in piazza dei Consoli, si terrà la manifestazione “Ora Basta”, organizzata dal Comitato di Quartiere Don Bosco, al fine di denunciare l’emergenza degrado, chiedere sicurezza e riportare dignità in una zona ormai fuori controllo.
Il degrado a Don Bosco: tra rifiuti e “salotti” abusivi in strada
Le immagini scattate negli ultimi giorni parlano da sole. Due estintori abbandonati ai piedi dei cassonetti di piazza dei Consoli e una poltrona marrone lasciata lungo via Scribonio Curione, circondata da cartacce, bottiglie e indumenti sporchi.
 
    
Uno scenario che si somma a mesi di incuria: divani trascinati da via Flavio Stilicone a piazza dei Consoli, materassi distesi sul marciapiede, forni abbandonati in viale Don Bosco. È il cosiddetto “salotto abusivo” di Don Bosco, una vergogna ormai cronica che trasforma le piazze in discariche a cielo aperto.

A denunciarlo è ancora una volta Tiziana Siano, avvocato e presidente del Comitato: “Nessuno vede, nessuno sente. In questo quartiere puoi portare un divano da una piazza all’altra senza che nessuno intervenga. Il ritiro degli ingombranti è gratuito, ma qui sembra più comodo abbandonare tutto per strada”.
Risse, scippi e fuochi d’artificio tra i palazzi
Ma il problema non è solo estetico. Negli ultimi trenta giorni, Don Bosco è stato teatro di episodi di violenza che hanno scosso i residenti: un anziano aggredito e scaraventato a terra davanti a un supermercato in via Tuscolana, una rissa con picconi e bastoni in via Flavio Stilicone, grate di scolo divelte da giovanissimi in pieno giorno.
E poi c’è la follia dei fuochi d’artificio accesi tra le case dell’Appio Claudio, a pochi metri dalle finestre dei condomìni. Uno spettacolo pericoloso e improvvisato che, più che festeggiare, mette paura.
“Ormai viviamo tra rifiuti e paura — racconta un residente —. Cinque anni fa li avrei rimproverati, oggi ho paura anche solo di parlare”.
“Serve un intervento deciso, non possiamo più aspettare”
Il grido del quartiere è lo stesso da mesi. “Le istituzioni non possono più ignorare la realtà sotto i loro occhi”, ribadisce Siano. “Chiediamo misure concrete: zona rossa, controllo costante delle forze dell’ordine, interventi di pulizia e manutenzione. Ma soprattutto chiediamo ascolto. Non possiamo continuare a vivere in un quartiere che cade a pezzi”.
Dietro la protesta non c’è solo indignazione: c’è la voglia di riprendersi spazi comuni, strade pulite, la libertà di tornare a passeggiare senza timore.
Piazza dei Consoli diventa simbolo della resistenza civile
Sabato pomeriggio, piazza dei Consoli diventerà il cuore della protesta. Cittadini, famiglie e commercianti manifesteranno pacificamente, ma con determinazione. E lunedì 27 ottobre, la comunità bangladese organizzerà una seconda manifestazione, dopo gli scontri e le tensioni dello scorso weekend, per chiedere tutele e sicurezza.
Don Bosco, quartiere simbolo del degrado, prova così a diventare anche simbolo di resistenza civile.
Un luogo dove il silenzio non è più un’opzione e dove la rabbia può finalmente trasformarsi in azione.

“Ora Basta”: la voce di un quartiere dimenticato
Dietro gli slogan, ci sono storie di famiglie che non vogliono arrendersi. Di cittadini che fotografano ogni giorno estintori dimenticati, poltrone tra i cespugli, fuochi illegali. Di chi, nonostante tutto, crede ancora che cambiare sia possibile.
“A forza di fare finta di niente — dice un residente — ci siamo abituati a tutto. Ed è questo che fa più paura”.
